di William D'Alessandro - Se ci fosse un Big Bang per ogni cosa e se, come nei film, ci fosse una canzoncina sullo sfondo ad accompagnare i momenti piu' importanti della pellicola, in questo momento la Reggio cestistica starebbe fischiettando fra i denti, fra uno sciame di comete incandescenti e fiumi di magma fluido rovente, un motivo che potrebbe essere "Zeta Reticoli" dei Meganoidi o una qualsiasi canzone di Renzo Arbore presente nel film " Cari fottutissimi amici" di Mario Monicelli.
Se tutto dovesse essere conforme ad una scala di grigi, o ad un pentagramma musicale, ci sarebbero grandi difficoltà ad inserire un colore, una nota, che possa univocamente rappresentare quello che è stato, è, e sempre sarà, Reggio Calabria – Treviso.
Una partita di basket fra due compagini che la storia ed il destino hanno additato come rivali, in primis. Due squadre storiche, protagoniste di innumerevoli campionati di massima serie e di coppe internazionali, che hanno prestato i propri atleti a tutte le piu' importanti competizioni mondiali, tornano dopo quasi 10 anni a misurarsi al Pala Calafiore in una serie, la Lega Due, che per un motivo o per l'altro è cornice di questa sfida dai toni, parlando chiaramente, di ben altro livello e caratura.
Sfide mai banali, sempre un thriller. Sfide decise all'ultimo secondo, sfide mai decise, sfide decise male e da qualcuno che l'ha fatto in mala fede. La storia di questa rivalità inizia nel lontano 1993, in quel 18 aprile in terra trevigiana che ancora, nei cuori reggini, lascia piu' di una ferita aperta e riserba tuttora antichi rancori. Quarti di finale scudetto, la Viola di Recalcati ( la squadra piu' forte mai vista a Reggio, Sconochini, Volkov, Garrett, Santoro, Bullara, Tolotti...) arriva all'appuntamento dopo la vittoria contro la Sidis Reggio Emilia agli ottavi e dopo un ottimo campionato concluso al quinto posto.
Gara 1 dei quarti va a Treviso, gara 2 a Reggio. Gara 3 al Pala Verde, in terra veneta accorrono quasi mille reggini a supporto della squadra.
Due squadre fortissime, due compagini sorrette da marchi importanti come Benetton e Panasonic, si contenderanno la possibilità di affrontare la Scavolini Pesaro (vittoriosa contro la Philips Milano), in semifinale.
Gara serrata, squadre sempre punto a punto, minuto 40, tre secondi alla fine. Viola sotto di due punti e palla in mano. Lancio lungo di Avenia per lo scatto di Garrett, l'atleta statunitense controlla la palla, elude l'intervento di Pittis e schiaccia sulla sirena. Pareggio. Tempi Supplementari.
Anzi no. L'arbitro Teofili comunica al tavolo che il canestro è avvenuto a tempo scaduto e ,nonostante le veementi proteste, assegna la vittoria alla Benetton. Le immagini seguenti sono impietose per l'arbitro, canestro assolutamente da convalidare essendo, in tutti i fermi immagine, palese che Dean Garrett abbia schiacciato a canestro quando mancava quasi un secondo al termine del tempo. I giornali dell'epoca, comprese le testate nazionali, si resero immediatamente conto di quello che era successo e titolarono in maniera che il messaggio lasciasse poco spazio alle interpretazioni, coi vari " Vietato vincere per i terroni" e " Viola derubata a Treviso".
A distanza di quasi dieci anni, dopo altre innumerevoli sfide, sono di nuovo i quarti di finale playoff scudetto a vedere protagoniste le due squadre, nel 2003. Concluso il campionato al nono posto, la squadra di Lino Lardo composta da grandissime rivelazioni come Rombaldoni, Lamma, Eubanks, Eze, Cittadini, Ivory, Beard, elimina agli ottavi di finale la Cordivari Roseto e si ritrova a cospetto della prima della classe,proprio la Benetton Treviso. Contro tutti i pronostici la squadra calabrese vince la prima gara a Treviso e la seconda a Reggio, trovandosi con la possibilità di avere ben 3 match-point da sfruttare. Gara 3 va a Treviso che si porta sul 1-2, tutti hanno la sensazione che la sfida, nel bene e nel male, si sarebbe risolta a Reggio Calabria. E così, materialmente,fu. A quattro minuti dalla fine la Viola controlla abilmente gara 4, ma un arbitraggio nuovamente molto discutibile e la classe di giocatori come Nicola, Garbajosa, Langdon ed Edney portarono i trevigiani a compiere l'ennesimo "sacco" reggino davanti a 9000 spettatori.
Sul 2-2 e la partita decisiva in casa, Treviso non lascia scampo in gara 5, si qualifica alla semifinale e vince il campionato.
Dopo altri due anni di sfide, conclusesi con una vittoria reggina al Pala Calafiore nell' "annus horribilis" della retrocessione coi vari Capin, Giovacchini, Verginella, Rencher, la Viola e Treviso non si rivedranno piu', a causa della retrocessione prima e del fallimento poi della società neroarancio.
Treviso marchiata Benetton continua a disputare campionati di vertice, la Viola non partecipa a campionati professionistici per tre anni e nel 2009 si iscrive finalmente al campionato di serie B2 acquistando il titolo sportivo da Gragnano.
B2. Non A1. Un panorama sconosciuto ai piu', come sconosciute sono piazze come Bisceglie, Bernalda, Siracusa, Martina Franca, avversarie del campionato.
Fra i denti, i piu' sognatori, gli inguaribili ottimisti sussurravano "Se torniamo a Treviso, un giorno, ci andiamo a piedi".
Cosa succede intanto? Succede che dopo tre anni la Viola disputa il campionato di A dilettanti, e patron Benetton lancia segnali univoci riguardanti il suo disimpegno nel panorama cestistico, un vero terremoto in casa trevigiana che, a campionato concluso, si ritrova senza una dirigenza, senza sponsor, senza possibilità di disputare il campionato di A1. E' il 2012.
Nasce in estate un nuovo consorzio, denominato Universo Treviso, che iscrive la squadra nel campionato di Promozione, lo vince, e viene ripescato in B dilettanti. Dopo un campionato in questa serie, la dirigenza a cui fa capo Vazzoler ha l'opportunità di acquistare il titolo del Basket Nord Barese, in LegaDue Silver, e non si lascia sfuggire l'occasione.
Lega Due Silver? Ma non ci gioca anche la Viola in Lega Due Silver?
Ed eccoci qua, di nuovo di fronte a questa sfida, iniziata il 5 ottobre di quest'anno al Pala Verde e che ha visto Treviso battere la Viola di fonte a sì 4500 trevigiani, ma anche a oltre 100 reggini accorsi al palazzetto da Reggio e da ogni angolo di Italia.
Domenica si gioca a Reggio Calabria, in un catino bollente ed eccitato a dismisura per l'evento. La Viola arriva al match non al meglio, rimangono dubbi sulla presenza di Rush e la prestazione di Ravenna non lancia messaggi incoraggianti. Dall'altra parte Treviso sembra aver messo da parte un periodo nero ed avere ricominciato a macinare gioco e punti, dopo la vittoria contro Imola di domenica scorsa. Pillastrini e Benedetto giocheranno a scacchi, vincerà chi concentrerà la pressione al meglio e tirerà fuori dai propri atleti il massimo possibile.
Ah è Viola – Treviso? I pareri tecnico tattici non valgono un fico secco e sarà una partita al di fuori di qualsiasi connotato? Non vi sognereste mai di fare una scheda tecnica su Partizan – Stella Rossa ? Avete francamente ragione. E allora domenica non resta che prender postazione, sciarpa al collo o bandierina in mano, e partecipare a quella che sarà comunque una festa, una finestra sul futuro che dovrà essere proprio di queste due squadre, destinate a ritornare, prima o poi, agli antichi fasti.