Giovanni Cicchitelli: un “diversamente giovane” con la toga

Giovanni Cicchitellidi Francesca Gabriele - Ama muoversi più con la testa che con le gambe. Pantofolaio, ma con un curriculm di tutto rispetto. Giurologo, giurista e criminilogo. Con lui abbiamo voluto parlare di Diritto di famiglia, della crisiche attreversa la famiglia contemporane e anche della fuga di notizia ancor prima della consegna di un avviso di garanzia. A tal proposito l’avvocato Cicchitelli ci ha detto: “Le fughe di notizie avvengono e, cosa molto grave, vengo accolte e/o sollecitate dagli organi d’informazione, che hanno la loro parte nel fenomeno. Così il processo penale diviene già una pena per il processato, indagato, perquisito, inquisito e dato “ad bestias” prima che ne venga dichiarata la colpevolezza”.

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Lei tra le tante specializzazioni sempre nell’ambito del Diritto, è autore, tra le altre, di pubblicazioni sul Diritto di famiglia. Quanto è in crisi la famiglia moderna?

Direi la famiglia moderna è qualcosa di molto diverso dalla famiglia per come noi siamo stati abituati a pensarla fino a qualche tempo fa, cioè quella disegnata dalla riforma del 1975. L’equiparazione di tutti i figli ha, in pratica, parificato tutte le famiglie, senza che il matrimonio dei genitori sia più elemento discriminante tra le stesse. La famiglia “moderna” è ancora alla ricerca di un equilibrio. In questo senso, la famiglia è in crisi, in divenire, in evoluzione. Da sempre la famiglia ha presentato elementi di criticità. In uno studio condotto dallo scrittore Francesco Caravetta sui delitti della gente comune tra il 1850 e il 1950 nella provincia di Cosenza, sfociato nel magnifico libro dal titolo “Antichi delitti”, è emerso che la famiglia uccideva molto più della criminalità comune e/o organizzata, ad esempio, o che nell’ambito della famiglia venivano commessi crimini efferati, quali stupri, incesti, aborti, ecc. Quindi, la crisi della famiglia è un concetto molto discutibile, da approfondire e puntualizzare.

Com’è cambiato. rispetto al passato, il “Diritto di famiglia”? Mi spiego: resta sempre, mi lasci passare il termine, “maschilista”?

La riforma del diritto di famiglia del 1975, secondo molti, ha segnato semmai una svolta in senso femminista, con il superamento della sola potestà del padre a vantaggio della potestà genitoriale, introducendo altresì l’istituto della “comunione legale”, a tutela della donna non lavoratrice, condizione frequentissima negli anni ’70 e con altre importanti innovazioni in senso paritario. Non vedo maschilismo né nell’attuale diritto di famiglia, che sta evolvendo verso forme sempre più pregnanti di tutela della donna, che ora può trasmettere pure il suo cognome, né in quello post 1975.

Tanti innocenti hanno scontato anni di carcere e alla fine è saltata fuori una verità diversa da quella processuale. Con i moderni strumenti a disposizione com’è possibile che ancora tanti innocenti finiscano all’ergastolo?

Secondo studi condotti anche negli ordinamenti di Common Law (USA, Inghilterra, ecc.), oltre che di Civil Law, come il nostro, l’errore giudiziario è una realtà ineliminabile e nasce spesso dalle aberrazioni probatorie, specie testimoniali. Se non si può incidere sull’errore, si dovrebbe semmai potenziarne i correttivi, rendendo più efficaci e soprattutto più celeri i rimedi ordinamentali. Il processo è una delle possibili forme di rappresentazione della realtà che, come tutte le forme di rappresentazione, può essere errata, data l’elevata complessità che comporta la ricerca della verità.

Lei è giovane eppure ha un curriculum di tutto rispetto: quanti sacrifici ha fatto per diventare l’avvocato Giovanni Cicchitelli?

Mi piace di più “diversamente giovane”. L’avvocato Giovanni Cicchitelli è ancora ansioso di imparare e non si sente “arrivato”. Il sacrificio è stato ed è costante. Non mi pesa, sia che si tratti di tempo o denaro da profondere nella mia passione, che ho fin da bimbo e che mi ha fatto rifiutare il “posto fisso” alla Checco Zalone, sia che si tratti di fare altre rinunce. Talvolta mi amareggia essere incompreso dai più, che non colgono quanta sofferenza ci sia dietro ad ogni passione, ad ogni piccola vittoria.

Si divide tra Roma e il suo paese d’origine Acri, nel Cosentino. Perché al termine dei suoi studi non ha scelto al di tornare in Calabria?

A dire il vero avevo optato per un ritorno “totale” in Calabria, regione che amo. Purtroppo, le mie passioni, in testa la Criminologia, mi hanno costretto a ritornare a viaggiare. La cosa non mi pesa, perché sono sempre “sul posto”, grazie alle moderne tecnologie e alla mia organizzazione professionale, coltivando nel contempo l’attenzione a istanze culturali variegate e più complesse di quelle solo calabresi. Mi spiego: fare un Master a La Sapienza, con i docenti e gli istituti ivi presenti, è un qualcosa che qui, in Calabria, non possiamo avere. È come studiare ad Harvard, per certi versi: solo taluni atenei posso dare quanto cerchi.

Avvocato, la polemica è sulle fughe di notizie ancor prima dell’arrivo di un avviso di garanzia che non è una condanna ma che sicuramente crea problemi anche d’immagine al destinatario: Gratteri dice ‘servono leggi specifiche’. Nel frattempo che cosa si potrebbe fare?

Purtroppo, senza normative più incisive ad hoc, medio tempore temo si possa fare poco. Esistono già norme etiche e deontologiche, sia per gli avvocati, sia per ogni altro soggetto coinvolto nel processo, in primis giudici, Pm e cancellieri. Tuttavia, le fughe di notizie avvengono e, cosa molto grave, vengo accolte e/o sollecitate dagli organi d’informazione, che hanno la loro parte nel fenomeno. Così il processo penale diviene già una pena per il processato, indagato, perquisito, inquisito e dato “ad bestias” prima che ne venga dichiarata la colpevolezza, come diceva l’illustre Carnelutti. Così non va. Sovente i processi terminano con una piena assoluzione, ma il danno è fatto ed è irrimediabile.

Chi è Giovanni Cicchitelli nel privato?

Una persona semplice, amante della buona cucina, degli amici e della lettura. Un pantofolaio, cui piace molto muoversi con la testa, più che con le gambe.