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Qualità delle carni bovine e sostenibilità ambientale: presentate a Locri le risultanze scientifiche del progetto VALBIOPAS

Puntare sulla qualità dei prodotti, la sostenibilità ambientale e il benessere animale per uno sviluppo del comparto zootecnico che produca redditività e soddisfi le richieste del consumatore: questo, in sintesi, è quanto emerso nell’importante convegno sul tema “Il ruolo del pascolo nell’alimentazione del bovino da carne”, in cui sono stati illustrati i risultati del progetto VALBIOPAS, finanziato dal GAL Terre Locridee nell’ambito del PSR Calabria 2014-2020 – Misura 16 “Cooperazione” – Intervento 16.2.1 “Sostegno a progetti pilota ed allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agroalimentare ed in quello forestale” che ha visto come partner tre aziende della Locride e il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti (DiAAA) dell’Università degli Studi del Molise.

Ad aprire i lavori, l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo che ha dichiarato: «Si tratta di un progetto di grande interesse in un campo, quello del benessere animale, sulla cui la Regione Calabria ha voluto investire molto e su cui si intende continuare a investire, contrariamente a quanto accade invece nel resto del Paese, dove chiudono molti allevamenti in favore dell’acquisto di carni dall’estero. Questo progetto invece rispetta l’ambizione di puntare sulla qualità e rendere anche la produzione di carne un marcatore identitario in grado di incentivare lo sviluppo economico territoriale».

«Le risultanze scientifiche del progetto in questione costituiscono una preziosa occasione di sviluppo in termini di sostenibilità, benessere animale e sicurezza nel processo alimentare, tre elementi dai quali non si può prescindere nella produzione. È fondamentale portare avanti questi tre principi per fini ambientali, ma anche farne un’opportunità economica per gli imprenditori. Questa sinergia con la Regione Calabria è molto importante, parliamo infatti di un comparto, come quello zootecnico, che svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico regionale» ha detto Antonio Sgrò, presidente regionale Ordine dei Dottori agronomi e forestali.

A introdurre il progetto Giuseppe D’Alessandro di VmLab: «Il progetto è una misura di cooperazione che ha coinvolto l’Università degli studi del Molise e tre imprese del territorio e che, partendo dall’analisi del comprensorio della Locride, ha proposto buone pratiche da trasferire alle aziende per esaltare le caratteristiche botaniche ed ecologiche del territorio affinché vengano sfruttate per esaltare le qualità del prodotto carne».

Momento centrale della giornata la relazione del Prof. Giuseppe Maiorano del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti (DiAAA) dell’Università degli Studi del Molise: «Il pascolo è un’entità biologica quasi sempre eterogenea per la diversità delle piante presenti ma che dipende, nel tempo, dall’insieme delle condizioni non solo ambientali, ma anche antropiche e, particolarmente, dalle modalità della sua utilizzazione da parte del bestiame. Il progetto ha inteso valutare la componente floristica del pascolo presente in alcune aree rappresentative dell’areale della Locride, la sua composizione in acidi grassi, e il contenuto di lipidi, fenoli e flavonoidi. I risultati del progetto hanno evidenziato che le famiglie botaniche presenti nei pascoli delle aree oggetto di studio sono rappresentate soprattutto da Graminacee (55%) e Leguminose (25%), oltre ad altre specie (20%). Le essenze pabulari prelevate variano per il contenuto in lipidi totali e profilo degli acidi grassi; quest’ultimi contengono una elevata quantità di acido Linoleico (30,6 %) e di omega 3 (9%), particolarmente favorevole è il rapporto degli acidi grassi polinsaturi/acidi grassi saturi. Il contenuto medio in fenoli e flavonoidi è risultato di 40 a 30 µg/g di foraggio, rispettivamente. La presenza di differenti componenti floristiche, riscontrata nei pascoli, presuppone un diverso contenuto di sostanze fitochimiche (proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antivirali e anticancerogene) che si ritrovano nella carne prodotta dagli animali che hanno pascolato in quelle aree. Si raccomanda una particolare attenzione dei piani di gestione del pascolo, solo piani di pascolamento razionali possono assicurare una buona alimentazione al bestiame (prelievi e qualità) con ricadute positive sulle performance produttive, sulla qualità della produzione e sulla riduzione dei costi di alimentazione del bestiame».

«Il progetto si sta rivelando di fondamentale importanza per il territorio e dà una grossa mano per una produzione di qualità, oltre che contribuire attivamente a un controllo del territorio limitando gli incendi e garantendo una cura dei terreni che prevengono gli allagamenti» ha dichiarato l’imprenditore capofila Giuseppe Fragomeni.

«Non c’è mai stata una politica della carne al sud, ma neppure nel resto del Paese. Gran parte delle difficoltà oggi sono determinate dall’imposizione europea di modelli per rispondere a delle necessità di sostenibilità che vengono da altri settori. La risposta che la Calabria può dare è l’estensivazione dei pascoli e la messa a sistema di un modello di sviluppo sostenibile che ci impone uno sforzo collettivo, dato che prima non c’è mai stato un progetto politico. Oggi dobbiamo puntare su un modello di sviluppo legato a un progetto della carne che deve essere fatto dagli allevatori, in modo che l’oggettivazione dell’elemento pubblico sia inserito in un programma concreto che magari punti alla multifunzionalità agricola, che permetta maggiore sostenibilità dei progetti d’ambito» ha dichiarato Giuseppe Giovinazzo, direttore regionale Assessorato all’Agricoltura.

Michele Colucci, presidente Ara Calabria: «Siamo perfettamente in linea con questo tema che vede al centro la salvaguardia della biodiversità anche per la difesa dalla tradizione. Ma questo non basta: bisogna continuare lavorare per alzare il livello della produzione. Abbiamo tutte le carte in regola per poter affrontare insieme le problematiche in essere e affrontare il futuro in serenità».

«Il comparto zootecnico, come è stato sottolineato, ha un ruolo strategico per lo sviluppo economico della Locride e dell’intera regione. L’attenzione e l’impegno della Regione Calabria, nel settore, hanno permesso il superamento di alcune criticità e siamo fiduciosi che si continuerà su questa strada. Ringraziamo per questo l’assessore Gallo, certi che l’impegno da parte sua sarà sempre massimo. La Locride è dotata un territorio splendido, idoneo alla produttività e al benessere, un territorio che però va gestito nella maniera adeguata perché possa produrre al meglio. Il progetto VALBIOPAS, in questa direzione, rappresenta un viatico importante ed efficace per le buone pratiche aziendali, per rafforzare la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale. Uno sviluppo concreto e importante della zootecnia è possibile; dipende dalle nostre azioni, dalla capacità di mettere in campo sinergie, idee, e richiede l’impegno di tutti» ha concluso Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee.

 

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