Imprenditori, professionisti e tecnici delle amministrazioni pubbliche e delle stazioni appaltanti a confronto, nella sede dell’Associazione degli Industriali cosentini, sul “Nuovo Codice dei Contratti pubblici” entrato in vigore dallo scorso 1° aprile, ma con le relative disposizioni che acquisteranno efficacia a partire dal prossimo 1° luglio.
Si tratta – è scritto in un comunicato stampa di Unindustria Calabria- di un insieme di normative che regolano gli appalti e i contratti necessari per la realizzazione di opere e servizi pubblici, nonché le modalità di reperimento delle forniture e le procedure di scelta dei soci privati delle entità pubbliche. Norme che recepiscono le procedure d’emergenza adottate in pandemia e che dovrebbero, quindi, accelerare i lavori ed i cantieri, ma che destano alcune preoccupazioni in merito alla trasparenza e concorrenza.
Il seminario è stato organizzato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili provinciale, guidata dal presidente Giovan Battista Perciaccante, che presiede anche l’organismo regionale, e dall’Ordine degli Ingegneri di Cosenza con il presidente Marco Ghionna secondo cui “lo sforzo che stiamo operando insieme all’associazione dei costruttori è orientato allo studio e all’analisi contemporanee del sistema di regole. La finalità di questa azione di aggiornamento condivisa pensiamo possa essere utile a massimizzare il rapporto efficacia-efficienza nell’esercizio dei contratti pubblici”.
Ad illustrare il nuovo Codice è stato il Direttore Legislazione Opere pubbliche dell’Ance Francesca Ottavi che ha esposto i dettagli della disciplina e le molte novità introdotte, di diretto impatto sull’attività delle imprese, dei professionisti e della pubblica amministrazione.
Tra i cambiamenti apportati la revisione dei prezzi, che si traduce in un principio di equilibrio contrattuale senza il quale si rischia di bloccare i cantieri perché lega un aggiornamento dei prezzi agli indici Istat e prevede il diritto alla rinegoziazione secondo buona fede delle condizioni contrattuali a favore della parte svantaggiata, qualora sopravvengano circostanze straordinarie.
Altro aggiornamento riguarda il tema della concorrenza relativo al fatto che questo nuovo Codice consentirà ad un’ampia quota di appalti (per i cosiddetti bandi sottosoglia comunitaria) di non essere più sottoposta alle regole di piena pubblicità, con il ricorso ad una procedura negoziata senza bando se non in chiave derogatoria.
Il presidente di ANCE Calabria e Cosenza Perciaccante ha sottolineato la soddisfazione per le novità che riguardano l’illecito professionale e la revisione dei prezzi fortemente volute dall’Ance, ma al contempo ha espresso “preoccupazione per la trasparenza e la concorrenza perché, secondo i dati ANAC, analizzati dal Sole 24 Ore, col nuovo Codice degli appalti, circa il 98% degli affidamenti nei lavori pubblici potrebbe essere assegnato, in via fiduciaria o attraverso procedura negoziata, senza bando. Dunque si parla di un mercato di 18,9 miliardi all’anno che rischia di finire per sempre escluso dalle gare”. “La riscrittura del Codice dei contratti pubblici – ha aggiunto Perciaccante – è considerata una delle riforme ‘abilitanti’ l’attuazione del Pnrr. Il nostro augurio è di poter avere un Codice a regime, che funzioni nella normalità, senza più bisogno di deroghe, commissari e decreti speciali e di vincere la sfida del PNRR che deve servire a far fare un vero cambio di passo al Paese ed in particolare ai nostri territori.
Per il docente dell’Università della Calabria Achille Morcavallo “questo codice rappresenta un cambio di paradigma. Spetterà a tutti gli operatori saperlo tradurre nella pratica valorizzandone i molti aspetti innovativi che sono presenti”.
Tra gli aspetti più significativi della normativa vi è anche il rafforzamento dell’uso delle piattaforme digitali. In particolare, è prevista l’interoperabilità delle banche dati che, attraverso la Banca Dati nazionale dei contratti pubblici gestita dall’Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC, garantirà la semplificazione delle procedure. La data di entrata in vigore di questa previsione è fissata al 1° gennaio 2024. Sul tema è intervenuto il referente del Tar Calabria Francesco Tallaro secondo cui “la previsione della completa digitalizzazione dei contratti pubblici può contribuire alla semplificazione in termini di presentazione di documenti già in possesso della pubblica amministrazione assicurando maggiori livelli di trasparenza in termini di possibilità di accesso agli atti per gli aventi titolo e diritto”.
Ha moderato i lavori del seminario il direttore di Ance e Confindustria Cosenza Rosario Branda.