“Il Codex è un valore universale, ma anche un messaggio per tutti i calabresi: ci ricorda che custodire la bellezza deve essere un dovere ed un impegno consapevole e condiviso. Saracena, Paese del Moscato Passito, condivide con Corigliano‑Rossano lo stesso destino: essere comunità che parlano al mondo attraverso i propri Marcatori Identitari Distintivi (MID)”.
È quanto ribadisce il sindaco di Saracena, Renzo Russo, che ieri pomeriggio (giovedì 9), coinvolto e invitato dal collega di Corigliano‑Rossano, Flavio Stasi, ha partecipato alla cerimonia per il decennale dell’iscrizione del Codex Purpureus Rossanensis nella lista Memory of the World dell’UNESCO, svoltasi nel chiostro del Museo Diocesano e del Codex di Corigliano‑Rossano, a Rossano centro storico, e promossa dall’Arcidiocesi di Rossano‑Cariati.
La partecipazione del Primo cittadino alla cerimonia assume il valore simbolico di un dialogo tra i territori e tra le comunità che condividono percorsi di identità e di appartenenza. “Il Codex”, aggiunge, “è un patrimonio che unisce la Calabria. È un segno di comunione tra culture, ma anche una lezione per le istituzioni: solo custodendo insieme ciò che ci rende unici possiamo dare forza al nostro futuro.”
L’auspicio, sottolinea ancora il Sindaco, è che la nuova Giunta regionale possa proseguire il lavoro avviato e incancellabile di valorizzazione dei MID e, allo stesso tempo, si impegni a creare sinergie per allungare la lista delle candidature calabresi al patrimonio UNESCO, coinvolgendo le Soprintendenze e tutti gli organismi culturali interessati. “Abbiamo bisogno”, aggiunge, “di una strategia comune, di un tavolo che metta insieme tutti i comuni che custodiscono i Marcatori Identitari Distintivi. Solo così potremo costruire una narrazione condivisa e far diventare la Calabria un grande distretto culturale diffuso.”
Il Codex, come il Moscato Passito di Saracena, è molto più di un simbolo: è il racconto della nostra storia, della nostra capacità di custodire e trasmettere valori. “La Calabria dei patrimoni”, conclude Russo, “è una regione che può e deve ripartire dai suoi tesori, dai suoi borghi, dai suoi saperi. Custodire la bellezza non è solo un compito morale: è la chiave per costruire sviluppo, comunità e futuro.”
