In questi giorni i sindaci della Calabria stanno tenendo riunioni quotidiane per affrontare la tematica dei Tirocinanti di Inclusione Sociale e la relativa manifestazione di interesse promossa dalla Regione Calabria.
Cosi come sottolineato più volte, l’attuale procedura, frutto di un confronto tra Regione Calabria e sigle sindacali senza una rappresentanza dei sindaci, presenta una serie di criticità e nodi irrisolti che non consentono ai Comuni di poter procedere alla stabilizzazione, pur essendo questa un obiettivo ampiamente condiviso.
La più importante delle criticità è quella dei fondi a copertura di questa operazione, ed in particolare la mancanza di risorse storicizzate. A prescindere da diverse interpretazioni normative che pur preoccupano i primi cittadini, attuata in questo modo la stabilizzazione rappresenterebbe comunque un percorso scaricato quasi interamente sugli enti locali, caratterizzati in Calabria da profonda fragilità quando non da percorsi di dissesto e pre-dissesto.
I Comuni, per altro, in assenza delle imprescindibili risorse storicizzate, si presentano in condizioni estremamente diverse, tali da generare differenziazioni e discriminazioni all’interno dello stesso bacino, facilmente oggetto di contenziosi che ricadrebbero, ancora una volta, sulle spalle degli enti locali.
Ulteriori criticità sono state sottolineate rispetto alle eventuali procedure di reclutamento, rispetto ai vincoli delle risorse di coesione che non consentirebbero il finanziamento di contratti a tempo determinato così rispetto all’attuale situazione e procedura per gli over 60.
In ragione di tutto questo, i sindaci hanno sottoscritto un documento, da portare all’attenzione della Regione Calabria, con il quale manifestano la convinta adesione all’idea di stabilizzazione di questo ennesimo bacino di precariato, non creato dai Comuni, ma senza che al momento ce ne siano le condizioni.
Per queste ragioni il documento, oltre a chiedere una proroga dei termini funzionale a fornire i tanti chiarimenti richiesti, chiede l’istituzione di un tavolo tecnico sul tema per la condivisione di un percorso amministrativo sostenibile per i Comuni che consenta la stabilizzazione dei tirocinanti.
Nel medesimo documento i primi cittadini si rivolgono anche alle sigle sindacali interessate a questa vicenda, affinché si possano individuare posizioni comuni a tutela dei lavoratori ma anche degli enti comunali che rappresentano un bene comune da difendere.