“Abbiamo appreso da Anci Calabria che, a seguito dell’incontro tenutosi ieri in Regione, su richiesta esplicita di alcuni sindaci, il termine per l’adesione alla piattaforma regionale per la stabilizzazione dei tirocinanti Tis è stato ulteriormente rinviato al 15 giugno.
Come NIdiL e Cgil Calabria esprimiamo con fermezza la nostra contrarietà a questa scelta.
Il primo rinvio – dal 22 al 31 maggio – era stato concordato con le organizzazioni sindacali per consentire ai Comuni di aggiornare le proprie valutazioni alla luce dell’aumento del contributo regionale da 25mila a 40mila euro, spalmati su quattro annualità.
Questo secondo rinvio, invece, non ha alcuna giustificazione tecnica né sostanziale.
Non servirà ai Comuni realmente intenzionati a stabilizzare, né convincerà quelli che hanno già scelto di non farlo.
Le adesioni che arriveranno entro il 31 maggio saranno, con ogni probabilità, le stesse che arriveranno al 15 giugno. I Comuni oggi oggettivamente impossibilitati a procedere lo resteranno anche tra due settimane.
E quelli che invece potrebbero aderire, ma scelgono di non farlo, stanno semplicemente guadagnando tempo.
Per qualcuno, questo rinvio è parte di una strategia già collaudata: arrivare quanto più vicini a novembre senza assumere alcun impegno, per poi chiedere l’ennesima proroga. In pratica, continuare a utilizzare lavoratori precari, senza contratto e senza tutele, perpetuando un sistema di precarietà istituzionalizzata che ha sempre più il sapore di lavoro nero legalizzato.
Noi rifiutiamo questa logica. Il tempo delle scuse è finito. Servono scelte, impegni e responsabilità.
Abbiamo sempre detto con chiarezza che la piattaforma per le assunzioni a tempo indeterminato rappresenta una fase importante, ma non esaustiva della vertenza. Dopo l’attivazione dello scivolo pensionistico per gli over 60, era evidente che questa misura avrebbe alleggerito il bacino, ma non risolto il problema per tutti. Sapevamo – e lo abbiamo sempre dichiarato – che senza la storicizzazione delle risorse molti Comuni non avrebbero potuto procedere alle stabilizzazioni. Ed è per questo che è indispensabile proseguire senza esitazioni il confronto già avviato con la Regione Calabria e Anci, per costruire soluzioni concrete e dignitose a favore di tutti i lavoratori che resteranno fuori dalla stabilizzazione.
Nessuno deve illudersi di poter prorogare i tirocini o, peggio ancora, lasciare queste persone a casa dopo anni di lavoro e sfruttamento. Non lo permetteremo.
Questo nuovo rinvio rischia di compromettere tutto il lavoro fatto finora.
Allontana le risposte, ritarda le scelte, congela il confronto proprio quando servirebbe iniziare a costruire il dopo.
Per chi non potrà essere stabilizzato, è indispensabile attivare subito percorsi alternativi credibili, come previsto nel nostro Piano Straordinario.
Continuare a perdere tempo favorisce chi vuole sfruttare, danneggia chi è pronto a fare la propria parte e penalizza quei pochi sindaci che, con serietà e responsabilità, avevano manifestato la volontà di assumere”.
E’ quanto si legge in una nota stampa di Cgil e Nidil Calabria.