“Urge l’apertura di un centro di raccolta selvaggina in città” – afferma – per far fronte a una situazione che definisce ormai fuori controllo: “L’invasione dei centri abitati, le scorribande nei parchi e nelle vie cittadine sono sotto gli occhi di tutti”.
Gigliotti sottolinea come, nonostante i piani di contenimento varati dalla Regione Calabria, “i cacciatori si trovano in difficoltà nella gestione delle spoglie e nello smaltimento dei residui di lavorazione”. La mancanza di una struttura idonea in tutta la provincia rende ancora più urgente “la creazione di un centro riconosciuto e autorizzato” che possa anche favorire la tracciabilità e la sicurezza alimentare della carne di selvaggina.
“Sarà fondamentale immaginare una normativa comunale coerente con quella regionale per regolamentare correttamente queste attività”.
“Si potrebbe pensare a un centro certificato” spiega Gigliotti, “diventerebbe l’anello di congiunzione tra abbattimento e consumo, assicurando la corretta tracciabilità dei prodotti”, con benefici anche per i ristoratori e i consumatori che sempre più ricercano carne di selvaggina.