Autobomba di Limbadi: chiesto il processo per altri due indagati

autobomba limbadi3Omicidio, tentato omicidio, danneggiamento, porto di esplosivi e tentata estorsione. Queste le accuse mosse dalla Dda di Catanzaro nei confronti di due giovani di Soriano Calabro (VV) per i quali è stata avanzata richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta di Filippo De Marco, 41 anni e Antonio Criniti, 30 anni. I due indagati, secondo l'accusa, per sdebitarsi della cessione di sostanze stupefacenti per settemila euro, avrebbero fabbricato e materialmente posizionato la micidiale bomba che fece saltare in aria, il 9 aprile 2018, l'auto sulla quale viaggiavano Matteo Vinci, deceduto, ed il padre Francesco, rimasto gravemente ferito.

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I reati sono tutti aggravati dalle modalità e dalle finalità mafiose. Associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico è invece l'accusa mossa nei confronti di Pantaleone Mancuso, 58 anni, e di Alessandro Mancuso, 22 anni. I due Mancuso non hanno legami di parentela diretta con la più famosa famiglia di 'ndrangheta. Anche nei loro confronti è stata avanzata richiesta di rinvio a giudizio unitamente a Vito Barbara e Domenico Bertucci, accusati di essersi associati stabilmente per la coltivazione, trasporto, spaccio e cessione di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana). Sotto processo per l'autobomba di Limbadi si trovano invece già Rosaria Mancuso, Domenico Di Grillo, Lucia Di Grillo, Vito Barbara e Rosina Di Grillo, tutti di Limbadi. (AGI)