'Ndrangheta, Davi: "Lascia perplessi deposizione moglie Mancuso a Vibo"

«Sul piano della 'giurisdizione' non fa una piega: nel dubbio lo Stato, pur di dimostrare che un giornalista ha offeso qualcuno, nel mio caso due agenti della Polizia, può ricorrere al suo naturale opposto, ossia l'anti-Stato. Stringendo un'alleanza tattica utile all'uopo: dimostrare il presunto reato di un giornalista che faceva soltanto il proprio lavoro. Ma sul piano del messaggio sociale, istituzionale e del diritto, direi che la scelta dello Stato lascia rispettosamente perplessi». Lo ha dichiarato Klaus Davi, giornalista e consigliere comunale a San Luca (RC), dopo aver appreso da alcuni organi di stampa che la moglie del boss Pantaleone Mancuso (a capo dell'omonima cosca), all'anagrafe Giovanna Ortensia del Vecchio, deporrà oggi contro il massmediologo nell'ambito di un processo che lo vede imputato di oltraggio a Pubblico Ufficiale.

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«Così come lascia perplessi che a Reggio Calabria il mio avvocato dovrà difendermi dall'accusa di aver 'violato il domicilio' di Giuseppina Roda' nel quale (assieme a sette persone, inclusi due agenti Digos) mi sono recato su autorizzazione dell'unico legittimo proprietario, Marcello Arcudi, pensionato di 80 anni a cui i Roda' hanno sequestrato la casa per oltre due anni, come ha sentenziato lo stesso Tribunale di Reggio Calabria», ha concluso Davi.