Gioia Tauro, Della Loggia: "Esempio per sviluppo portuale di tutta Italia"

"Ritornare al Mediterraneo, come impone tutto lo sviluppo geopolitico, commerciale e mondiale, significa ritornare al sud e in particolare alla Calabria, che con il porto di Gioia Tauro rappresenta un caso esemplare di quello che potrebbe essere lo sviluppo portuale dell'Italia". Lo ha dichiarato Ernesto Galli della Loggia intervenendo "La Calabria e il porto di Gioia Tauro nello scenario competitivo del Mediterraneo", evento organizzato nell'ambito del Regional Day.

"La questione della ripresa della vocazione marittima è una questione di risistemazione del sistema portuale italiano, avviato negli ultimi 20 anni ma che ha bisogno ancora di ulteriori e fortissimi passi avanti, soprattutto per le zone economiche speciali, che rappresentano il cuore del futuro eventuale sviluppo del commercio marittimo, di cui Gioia tauro rappresenta già un esempio", ha detto della Loggia.

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"Il 90 per cento del traffico delle merci mondiali si svolge via mare, quello italiano per il 40 per cento si svolge via mare, e di questo complesso gigantesco di traffico di merci la metà circa passa attraverso il Mediterraneo. Questo è stato un dato che è cresciuto molto negli ultimi anni grazie al calo negli ultimi due decenni grazie a due fenomeni concomitanti: l'arrivo massiccio sul mercato mondiale dell'Asia e in particolare della Cina e la raddoppio del Canale di Suez. Il Mediterraneo è la via più breve tra l'Asia e l'Europa" e "in questo mare l'Italia ha una posizione assolutamente strategica" che tuttavia "è stata trascurata dal nostro Paese. L'Italia si è dimenticata del Mediterraneo".

Ma ora "la rivoluzione geopolitica che ormai è in atto da alcuni anni sta di nuovo rilanciando potentemente il Mediterraneo non solo come luogo di traffico cruciale mondiale, ma anche come un grande deposito di idrocarburi". Tornare al Mediterraneo "vuol dire quindi una scelta strategica che significa per l'Italia ritornare al Sud e ritornare al Mezzogiorno per riconsiderare il Mezzogiorno come un perno potenziale dello sviluppo futuro sul quale l'Italia dovrebbe puntare".