Operazione "Lex" contro le cosche di Laureana di Borrello, la Corte d’Appello di Reggio Calabria riforma la sentenza dell’abbreviato: pene diminuite e diverse assoluzioni

reggio-corte-dappelloAll'esito di una camera di consiglio durata quasi sedici ore la Corte Distrettuale ( presidente Monaco, a latere Garreffa e Treglia) ha riformato la sentenza emessa nell'ambito dell'operazione Lex che vede alla sbarra le presunte cosche operanti su Laureana di Borrello, paesi limitrofi e con propaggini nel Nord Italia. In sei sono stati assolti dall'accusa di partecipazione ad associazione a delinquere di stampo mafioso; mentre sono state rideterminate in senso favorevole le pene per gli altri imputati a seguito anche dell'esclusione per tutti dell'aggravante di cui al comma 6° dell'art. 416 bis.

Sono stati assolti dall'accusa del reato di cui all'art.416 bis c.p.: Lamanna Francesco (assistito dall'avv. Giuseppe Alvaro), Marafioti Albino ( assistito dall'avv. Mario Santambrogio), Chindamo Alberto ( assistito dagli avv.ti Giovanni Montalto e Domenico Ceravolo), Pettè Tiziana ( assistita dali avv.ti Giovanni Montalto e Giuseppe Milicia), Lamanna Antonello (assistito dagli avv.ti Enrico Chindamo e Francesco Siclari), Piromalli Vincenzo (assistito dall'avv. Annarita Ylenia Chindamo). Assolto invece dall'accusa di attribuzione fittizia di valori Bruzzese Gianfranco ( assistito dall'avv. Vincenzo Tracuzzi). Rideterminate le pene in senso sensibilmente favorevole per Ferrentino Marco (assistito dagli avv.ti Giovanni Montalto e Francesco Calabrese), Ferrentino Francesco (assistito dagli avv.ti Giovanni Montalto e Domenico Ceravolo), Ferrentino Alessio ( assistito dagli avv.ti Guido Contestabile e Giovanni Montalto), Digiglio Antonino (assistito dagli avv.ti Gregorio Ceravolo e Domenico Ceravolo), Dimasi Giuseppe ( assistito dall'avv. Antonia Nicolini) e Sibio Giovanni (assistito dagli avv. Francesco Siclari ed Enrico Chindamo).

Soddisfatti i difensori degli assolti; mentre valuteranno di sottoporre al vaglio di legittimità la sentenza i difensori degli altri appellanti una volta conosciuti i motivi per i quali la Corte territoriale ha fissato un termine di novanta giorni.

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La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha quindi rideterminato la pena nei confronti di

MARCO FERRENTINO in 14 anni e 8 mesi di reclusione;

FRANCESCO FERRENTINO in 10 anni di reclusione;

ANTININO DIGIGLIO in 8 anni e 4 mesi di reclusione;

GIUSEPPE DIMASI in 4 anni e 8 mesi di reclusione;

GIOVANNI SIBIO in 8 anni di reclusione;

assolve FRANCESCO LAMANNA dal reato di cui al capo 2) e ridetermina la pena in 1 anno e 10 mesi di reclusione con concessione della sospensione condizionale della pena;

assolve ALBINO MARAFIOTI dal reato al capo 1) (...), ridetermina la pena in 1 anno e 4 mesi reclusione ed euro 4mila di multa;

assolve ALBERTO CHINDAMO per non aver commesso il fatto;

assolve GIANFRANCO BRUZZESE perché il fatto non sussiste;

revoca nei confronti di FRANCESCO LAMANNA e ALBINO MARAFIOTI le pene accessorie dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, dell'interdizione legale e dell'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, nonché la misura di sicurezza della libertà vigilata;

sostituisce nei confronti di GIUSEPPE DIMASI la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici con quella dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici e revoca nei confronti del medesimo la interdizione legale;