Recovery Fund, Falcomatà: "I territori vengano coinvolti maggiormente. L'alta velocità fino in Calabria è un atto dovuto"

falcomata-giuseppe-ordinanzaIl sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha preso parte al webinar organizzato da Rete Civica Lametina durante il quale, insieme al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, si è discusso di Recovery fund, infrastrutture, lavoro e reingegnerizzazione.

Moderato da Nicolino Panedigrano, il dibattito si è concentrato sulle relazioni dei professori dell'UniCal, Demetrio Festa e Gabriella Mazzulla, che hanno illustrato l'importanza dell'Alta velocità Salerno-Reggio Calabria con un'attenzione particolare allo sviluppo dei collegamenti fra Gioia Tauro e Lamezia Terme ritenuti «gli assi portanti della crescita per l'intera regione Calabria».

Prima delle conclusioni, affidate a Caterina Cittadino, presidente del Comitato nazionale Dibattito pubblico, hanno preso la parola, fra gli altri, l'ammiraglio Andrea Agostinelli, presidente dell'Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, e lo stesso ministro Enrico Giovannini.

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«Siamo pienamente consapevoli dell'importanza straordinaria, strategica e probabilmente unica ed ultima rispetto all'utilizzo delle risorse del Pnrr per lo sviluppo del Sud», ha detto il sindaco Giuseppe Falcomatà aggiungendo: «Finalmente, in questi giorni, abbiamo vinto una battaglia che, come Anci, avevamo ingaggiato sin dall'inizio della discussione nazionale su temi così importanti. Ovvero, l'abbattimento del criterio della spesa storica per la distribuzione delle risorse nazionali che, da sempre, ha rappresentato il motore di crescita delle disuguaglianze e differenze fra il Settentrione ed il Meridione del Paese. In quest'ottica, vediamo che alcune scelte sono già state inserite all'interno della programmazione del Recovery, come l'idea e la volontà di fare arrivare l'Alta velocità anche fino in Calabria. E' una cosa sicuramente importante, ma non ci rallegriamo perché lo reputiamo un atto dovuto per chi interpreta l'evoluzione del Paese in maniera unitaria e vuole vedere l'Italia andare ad una sola velocità».

«Dunque – ha proseguito il sindaco - siamo d'accordo sull'importanza di investire nel Porto di Gioia Tauro che è cresciuto molto, ma che potrebbe farlo ancora di più se si sviluppa il retroporto e, soprattutto, se si collega l'infrastruttura alla rete ferroviaria. Rispetto a questo, la politica locale può fare tanto se, però, viene coinvolta. Infatti, il tema fondamentale sul quale dovremmo concentrarci, oltre a quello su come investire i fondi, è relativo a chi quei fondi li dovrà gestire e dovrà dare un indirizzo rispetto al tipo di investimenti da fare».

«Questo tipo di incontri, sicuramente utili e interessanti – ha spiegato l'inquilino di Palazzo Alvaro - possono assumere un ruolo determinante nel fare emergere una voce unica sulla necessità che i territori possano e debbano assumere un protagonismo indispensabile per modificare in responsabilità quella che, ad oggi, resta solo e soltanto una proposta di crescita delle singole comunità. Se le decisioni arrivano da fuori, invece, si continuerà con una politica di colonizzazione del Mezzogiorno che credo abbia fatto già abbastanza danni».