Tentata estorsione a scuola di musica di Reggio Calabria: confermate le due condanne in Cassazione

Giustizia500La Corte di Cassazione, seconda sezione, ha messo la parola fine alla delicata vicenda giudiziaria patita da Serenella Corrado e Martino Parisi. La Suprema Corte ha confermato la condanna a 7 anni e 3 mesi di reclusione per Emanuele Quattrone ed a 3 anni per Francesco Quattrone, comminata loro in primo e secondo grado dal Tribunale di Reggio Calabria (Capone presidente) e dalla corte d'appello (Monaco Presidente della corte ) per il reato di tentata estorsione, aggravata anche dall'uso del metodo mafioso, ai danni dei coniugi Martino Parisi e Serenella Corrado, docenti ed esperti proprietari dell'Accademia di Musica Pentakaris, ubicata a Gallina, zona collinare della città. Le persone offese si erano costituite parti civili e sono state difese, in tutti i gradi del giudizio, dall'avvocato Andrea Alvaro.

Secondo l'impostazione accusatoria, condivisa dai giudici in entrambi i gradi di merito, i due Quattrone avrebbero vessato i coniugi Parisi e Corrado al fine di estorcere loro cospicue somme non dovute, quale corrispettivo per presunti lavori di completamento dell'edificio di residenza delle vittime.

Al fine di piegare le resistenze dei Parisi sarebbero stati posti in essere numerosi episodi di minacce ed intimidazioni di ogni genere.

In primo grado l'accusa era stata brillantemente sostenuta con forza dal PM Dott.ssa Sara Amerio, che aveva ottenuto la condanna comminata dal Tribunale. In grado di appello il collegio ha confermato la condanna di primo grado.

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Martino Parisi e Serenella Corrado, appreso l'esito del giudizio, hanno confermato la incondizionata fiducia nella Giustizia, nella Procura della Repubblica di Reggio Calabria e nelle Forze dell'Ordine, che hanno fatto luce su una vicenda che ha profondamente segnato la vita della loro famiglia. Un grande apprezzamento va, altresì, all'avvocato Andrea Alvaro, per la brillante attività defensionale svolta per sostenere, con forza e professionalità, le ragioni sino all'ultimo grado di giudizio, personalità di pregio, professionista che ha incarnato le ragioni della verità con estrema convinzione e profondo spirito di abnegazione. I percorsi giudiziari non sono stati facili ma - hanno dichiarato ancora le parti civili- i nostri compagni di viaggio, in primis il difensore e le associazioni che ci hanno dimostrato sempre vicinanza , ci hanno accompagnato lungo il complesso sentiero che ha condotto la Magistratura a mettere un punto fermo sull'intera vicenda ed a dare un nome alle sofferenze patite dai nostri figli.