'Ndrangheta, il boss Giuseppe Piromalli ritorna in libertà

Piromalli GiuseppeDopo 22 anni di reclusione al 41 bis, ritorna in libertà il boss Giuseppe Piromalli, detto "facciazza" o "lo sfregiato".

L'uomo, ormai 76enne, è stato rilasciato questa mattina dal carcere di Viterbo e, presentatosi alle forze dell'ordine di Gioia Tauro, gli è stato notificato il provvedimento della misura della libertà vigilata per tre anni emesso dal giudice di Viterbo.

Condannato all'ergastolo, la pena è stata poi rimodulata nei gradi successivi. I reati contano: duplice omicidio, associazione mafiosa e estorsione ai danni di una società nel porto di Gioia Tauro ma anche associazione a delinquere finalizzata all'accaparramento degli appalti pubblici per i lavori dello stesso porto.

Piromalli era stato arrestato, dopo un periodo di latitanza, il 10 marzo del 1999 quando fu sorpreso in un vecchio casolare trasformato in bunker dotato di un sofisticato sistema elettronico. I carabinieri, per riuscire ad entrare dovettero usare martelli pneumatici.

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Il suo nome è stato fatto da decine di collaboratori di giustizia ed è stato coinvolto nell'inchiesta "Cent'anni di Storia", forse la più importante sotto il profilo giudiziario. Insieme ai fratelli Gioacchino senior e Antonio detto "Nino" ha mantenuto la guida dell'omonimo clan per tanti anni ereditando lo scettro che fu dei suoi zii paterni Mommo morto nel 1979 e Peppino deceduto nel 2003.

La cosca Piromalli, una delle più potenti della 'ndrangheta, ha condizionato, diretto ed indirizzato, in alleanza con i De Stefano di Reggio Calabria, gli Alvaro di Sinopoli o i Mancuso di Limbadi, i cambiamenti all'interno dell'organizzazione, a cominciare dalla creazione della nuova dote della "Santa", il cui apripista fu Mommo Piromalli.