Reggio, la commissione Pari opportunità incontra la comunità armena

L'VIII Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione del comune di Reggio Calabria, ha audito Tehmine Arshakyan, Sebastiano Stranges e Carmine Verduci rispettivamente presidente e cofondatori della Comunità Armena -Calabria in occasione del 106esimo anniversario del genocidio del popolo armeno. "Quello del Genocidio degli armeni -afferma Lucia Ania Nucera presidente della Commissione-e' un dramma storico. Il riconoscimento e la memoria delle persecuzioni e degli orrori del XX secolo deve rappresentare un monito perenne, affinché la città di Reggio sia sempre baluardo della libertà umana e della dignità della persona secondo i principi della Costituzione italiana. La pace, la fratellanza e il dialogo fra popoli-prosegue la presidente- sono valori universali che hanno da sempre contraddistinto il popolo calabrese. Come Commissione, proporremo un documento per il riconoscimento del Genocidio del popolo armeno all'indirizzo del sindaco, affinché con una successiva delibera l'argomento sia presentato e approvato in consiglio comunale. Sarebbe una testimonianza importante, dopo la cittadinanza alla senatrice a vita Liliana Segre, dell'accoglienza, della libertà e della dignità di ogni popolo che ha da sempre contraddistinto i calabresi. Ma sarebbe un messaggio ancora più importante perché partirebbe dalla nostra città come segnale di avanguardia rispetto il riconoscimento di una tragedia umana che non può essere dimenticata. Il 24 aprile, giorno dell'anniversario -conclude Lucia Anita Nucera- la bandiera armena sarà proiettata sulla facciata di Palazzo San Giorgio, e inoltre, ci sarà l'esposizione della bandiera armena accanto a quelle già presenti. Continueremo a dare tutto il nostro supporto al popolo armeno che insieme a quello greco costituisce le nostre radici".

L'iniziativa a carattere civile allo scopo di consolidare dei ponti culturali importanti con il popolo armeno vista anche la presenza armena nel corso dell' VII e IX secolo nel nostro comune con testimonianze ancora visibili e documentate nel nostro territorio. "Grazie al sindaco Falcomata' e a tutto il consiglio-afferma Tehmine Arshakyan-di averci accolto e dato il patrocinio morale. E' un evento importante per sensibilizzare verso la libertà del popolo armeno. Ringrazio anche i consiglieri De Biasi, Quartuccio e la presidente Nucera per la loro disponibilità. Quello armeno è il primo popolo cristiano della storia vittima di ingiustizia. Il "Grande Male" così chiamiamo il Genocidio commesso durante la prima guerra mondiale che ha coinvolto più di un milione e mezzo di armeni. La successiva diaspora è diventata poi, il riconoscimento stesso del Genocidio. Ogni anno a Brancaleone la nostra comunità celebra una commemorazione religiosa. La nostra richiesta alla città di Reggio è di riconoscere il Genocidio armeno. Lo scorso settembre l'Armenia ha subito un altro Genocidio da parte dell' Azerbaijan. Oltre 200 ragazzi sono ancora prigionieri e non vengono restituiti alle loro famiglie. Un dolore enorme per il nostro popolo che non può più essere sottaciuto da parte di tutti".

Ad evidenziare la presenza nel nostro territorio del popolo armeno è stato il professore Stranges:"Siamo a palazzo San Giorgio che era un santo armeno e che veniva dalla Cappadocia. Il nostro rapporto con gli armeni è lunghissimo, a Reggio ci sono tanti cognomi armeni come Versace, Trebisonda ecc.. Dall' Armenia abbiamo preso il vino, è il popolo che ci ha dato un'infinità di santi che troviamo nella nostra toponomastica. È il popolo che ha creato insieme alla Mesopotamia e alla Grecia i pilastri della cultura occidentale e che purtroppo, sta per essere azzerato. Nessuno si è mosso di fronte a questo altro Genocidio che sta colpendo l'Armenia, né l' Europa né le coscienze degli uomini. Sono dei martiri che stanno morendo anche per noi per difendere i pilastri della cultura occidentale".

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Ha lanciato un appello accorato anche Carmine Verduci:"È un dramma che gli armeni hanno vissuto più di cento anno fa. A Brancaleone è istituita la giornata della memoria in una zona a vocazione fortemente turistica. Essere qui a Reggio è importante, per il legame storico, per San Giorgio, ma anche per la partecipazione, la sensibilità e l'accoglienza dei reggini. Spingiamo affinché ci sia la consapevolezza del Genocidio di un popolo che appartiene alla nostra terra già a partire dall'VIII secolo. Abbiamo costituito anche un mappa dei siti armeni in Calabria. Cerchiamo di mantenere alta e viva la memoria di questo popolo fratello. Speriamo che da Reggio possa partire il riconoscimento del Genocidio affinché questi drammi non si verifichino mai più. Sarebbe un messaggio importante per l'umanità tutta soprattutto in questo momento difficile. Il nostro invito è di parlare di questi fatti per non dimenticare". A seguire ci sono stati gli interventi dei consiglieri comunali e della Città Metropolitana. "Ringrazio l'Associazione armena-dice Giuseppe De Biasi- per avermi fatto avvicinare alla loro storia. Sostengo con forza che nessun annientamento di popolo deve finire nell' oblio, ma è necessario che ci sia la memoria e quindi, la conoscenza di questi fatti storici drammatici". Giuseppe Marino evidenzia: "Non possiamo rimanere insensibili di fronte alla richiesta di aiuto che ci viene formulata dall'Associazione. Nell' ultima seduta del consiglio abbiamo concesso la cittadinanza alla senatrice Liliana Segre per dare un segno nei confronti dell'olocausto, affinché tragedie simili non avvengano mai più. Ci sono popoli purtroppo, che scontano azioni disumane in base a sentimenti di odio razziale. Come consiglieri abbiamo il dovere di avvallare questo grido di denuncia rispetto a quello che sta accadendo e chiedere ai governi nazionali di intervenite. Do il mio sostegno e del Partito Democratico al fine di sollecitare i ministri competenti e il presidente del Consiglio per il popolo armeno e per tutti quelli che subiscono violenza e soprusi nel mondo".

La professoressa Marisa Cagliostro ha chiesto, appena la pandemia lo consentirà, di avere spazi di consultazione dove discutere di questo argomento. Infine, Saverio Pazzano sottolinea: "La questione armena la sento particolarmente vicina sia per motivi storico- culturali, ma anche perché per motivi di studio mi sono recato in Armenia. Questa è un'occasione per dare solidarietà e per ricordare la memoria attraverso i contatti con la cultura e le testimonianze locali degli armeni".