A differenza dell'ex sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino, l'ex parlamentare europeo Umberto Pirilli, ha deciso di rispondere alle domande delle parti nell'ambito del maxiprocesso "Gotha", celebrato contro la componente occulta della 'ndrangheta.
Pirilli poteva scegliere di avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto indagato, al pari di Valentino, in un procedimento connesso al processo "Gotha", in cui sono imputati, tra gli altri, l'avvocato ed ex parlamentare, Paolo Romeo, nonché l'ex senatore Antonio Caridi e l'ex sottosegretario regionale, Alberto Sarra, questi ultimi due considerati gli strumenti attraverso cui la masso-'ndrangheta avrebbe infiltrato le Istituzioni.
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Proprio dalla difesa di Alberto Sarra è stato citato Pirilli e questi ha negato più' volte di aver mai partecipato a una riunione nella sede di Alleanza Nazionale a Roma in cui, davanti al presidente Gianfranco Fini, si sarebbe parlato della ricandidatura a sindaco di Reggio Calabria di Giuseppe Scopelliti in relazione agli equilibri mafiosi in riva allo Stretto.
La testimonianza di Valentino e Pirilli era stata chiesta dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Seby Vecchio, poliziotto, politico e affiliato alla cosca Serraino, che, interrogato dai pm di Reggio Calabria, aveva riferito della presunta riunione tenuta a Roma alla fine del 2006 quando all'ex sindaco Scopelliti, veniva contestato – sempre a detta di Vecchio – una "predilezione" nei confronti della cosca De Stefano, la più potente della città, a fronte dello schieramento della famiglia Condello, altro storico clan, soprattutto alla luce del carisma del suo capo, Pasquale Condello, detto "Il Supremo" (leggi qui).
A dire di Vecchio, nella riunione romana nella sede di AN, non si sarebbe parlato solo di politica, ma anche di 'ndrangheta.
Circostanza smentita nelle scorse udienze dallo stesso Sarra (leggi qui), su cui, oggi è stato chiamato a riferire Pirilli: "Intendo a rispondere in ordine alla convocazione come teste. Ho appreso dalla stampa. E' assolutamente anomalo che un cittadino apprenda così di essere indagato in un procedimento connesso alla mafia". Dal canto suo, l'ex europarlamentare ha comunque negato ogni vicinanza alle mafie, sostenendo di essere stato condannato solo per reati di opinione. Ma ha negato con forza e reiteratamente di aver mai partecipato a quell'incontro: "Ho appreso di quella riunione a Roma dal giornale, prima non ne conoscevo l'esistenza. Ribadisco con assoluta certezza che, conoscendo il presidente Fini mai ha fatto e avrebbe fatto una riunione su temi che non fossero esclusivamente politici. Fini lo incontravo spessissimo. Valentino lo incontravo raramente. Non so se Valentino e Sarra o Valentino e Fini si incontrassero e che tipo di rapporti avessero. A questo punto chiamate Fini e chiedeteglielo".