Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti: "Vicenda brogli squallida, ma lasciate in pace mio padre"

scopellitirosanna 500bis"Chi vuole usare l'inchiesta sui brogli elettorali a Reggio Calabria per fare polemica, periodicamente mi tira in ballo come assessore alla Legalità. Fino ad oggi ho taciuto perché è noto a chiunque operi con onestà intellettuale che l'assessore alla Legalità di un comune non ha alcun potere inquirente, né giudicante. Ora non posso più tacere perché si chiama in causa mio padre". A scriverlo su Facebook è Rosanna Scopelliti, assessore alla Legalità, nonché Cultura, Turismo, Scuola e Università del comune di Reggio Calabria, e figlia di Antonino Scopelliti, ucciso nel 1991 dalla criminalità organizzata. Nel post, intitolato "Di brogli, roboanti silenzi e inutili schiamazzi", Scopelliti aggiunge: "Lo so che dovrei evitare visto che chi lo fa si squalifica da solo, ma ho giurato a me stessa che mai avrei permesso che la mia scelta di impegnarmi per la comunità reggina avrebbe ostacolato la quotidiana opera che noi familiari e la Fondazione a lui intitolata facciamo per tramandarne i valori e la memoria e per ottenere finalmente giustizia in un Tribunale. L'ho già scritto e lo ripeterò ogni volta che sarà necessario: lasciate in pace mio padre! E allora scrivo per ribadire l'ovvio, visto che la confusione continua farla da padrona, ben alimentata da chi non esita a strumentalizzare fatti già di per sé molto gravi. E parto proprio dalla gravità dei fatti. Il mio giudizio su di essi non è consentito metterlo in dubbio: siamo di fronte ad uno dei reati più squallidi perché colpisce la credibilità delle istituzioni e quindi della democrazia, il bene più prezioso. La mia condanna per chiunque si renda colpevole di turbare il momento più alto di partecipazione popolare è sempre stata, è oggi e sempre sarà totale, assoluta, senza appello. Su questo non accetto lezioni da nessuno".

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Subito dopo Scopelliti aggiunge: "La magistratura prima inquirente e poi giudicante avrà il compito di ipotizzare responsabilità, provarle e valutarle alla prova del contraddittorio, attribuendo quindi a ciascuno le proprie responsabilità, che sono esclusivamente individuali. Scrisse mio padre pochi anni prima di essere ucciso: 'La norma che si dà il legislatore è un vestito confezionato. Deve essere il giudice, man mano che si interessa dei vari casi, a trasformarlo in un vestito su misura, che è il giudizio di valore sul comportamento del singolo imputato'. Questo è il processo, a questo serve il processo. Non è quindi solo per il rispetto sacrale dei principi costituzionali o per garantismo di maniera (se non peloso) che si deve attendere la sentenza. Qui tra l'altro mi si chiama in causa come assessore. Confondendo i cittadini su quali siano i compiti e le funzioni di un assessore. Esse attengono all'indirizzo politico nelle attività da mettere in campo. Quindi, nel caso specifico, ciò che posso fare e sto già facendo è, tra le altre cose, promuovere un regolamento per la trasparenza amministrativa, tirare fuori dai cassetti il comitato per le politiche antimafia, coinvolgere tutto il consiglio, trasversalmente, per promuovere e realizzare un regolamento atto a velocizzare le procedure a volte barocche, dietro le quali si incunea il malaffare o comportamenti al limite della legalità".  "Un assessore - prosegue - non può convocare il comitato per l'ordine e la sicurezza, non dovrebbe mai sollecitare azioni siano esse della prefettura o della procura, né tanto meno pretendere le dimissioni di chicchessia, come l'ultimo arrivato nella schiera di chi mi chiama in causa a sproposito, mi invita a fare. La vicenda dei brogli racconta una storia che non appartiene alla nostra etica, alla nostra identità, alla nostra città. Per queste ragioni, a quanti oggi dicono che sono silente, consiglierei io il silenzio. La città non ha bisogno di polemiche sterili, ma di persone che si mettano al servizio della comunità con onestà intellettuale, passione e impegno. Una opposizione capace di far questo è utile perché sfida anche a chi è provvisoriamente al governo della città a fare sempre meglio. L'ho detto il giorno del mio insediamento: cittadini, aiutateci a far meglio, preparatevi a prendere il nostro posto. Senza ritorni mediatici o personali, ma con la voglia di contribuire a costruire una storia diversa per questa città. Una storia all'altezza delle sacrosante aspettative di tutti i reggini". Questo, conclude, "è il tempo della ricostruzione. Non è difficile capirlo se si ama Reggio. Difficile è farlo: ed è su questo che vorrei essere giudicata. E su questo che sarò giudicata".