Caos vaccinazioni a Reggio Calabria, Federconsumatori: “Da Asp scelte assurde”

Ieri a Reggio Calabria è successo che file di anziani sono rimaste in attesa per lunghe ore per fruire della dose di vaccino anti Covid. I racconti parlano di faticose attese che hanno messo a dura prova la resistenza di ultra ottantenni e persino novantenni che le famiglie hanno fin qui custodito con cura per non esporli a rischi sanitari di contagio.

Risulta – si legge in un comunicato stampa di Federconsumatori Calabria - che l'ASP si fosse dotata di una sua organizzazione ma le campagne di vaccinazione non sono terni al lotto: prevedono l'organizzazione precisa, capillare e scientifica del servizio, la diffusione di una buona informazione, l'individuazione di spazi idonei, di tempistiche efficaci, di buoni filtri di prenotazione, di personale sufficiente ed efficiente, di una buona accoglienza. Il modello datosi dall'ASP evidentemente non contemplava l'equilibrio di tanti accorgimenti. Risulta singolare ad esempio, che non si sia tenuto conto che gestire l'afflusso di prenotazioni e arrivi di pazienti last minute e senza un preciso cadenzamento, avrebbe creato un imbuto ingovernabile e assembramenti incontenibili di pazienti e accompagnatori. Ancor più, nell'abitudine di molti anziani ad essere non puntuali, ma in netto anticipo sui tempi sanitari.
Inoltre, appare del tutto assurda la scelta aziendale di accogliere ultra novantenni fuori dalla propria abitazione quando il Piano vaccinale prevede espressamente l'invio di team a domicilio. Eppure, da quando è stato varato il Piano vaccinale nazionale, ed a seguire quello regionale con DCA n. 8 dell'11.01.2021, è passato del tempo, tanto da bastare per organizzare in ogni Azienda sanitaria un servizio a bassa complessità. Nel mezzo, è stato pure firmato il Protocollo coi medici di medicina generale per ampliare la platea dei somministratori.

D'altronde, vaccinare gli anziani, già abituati a ricevere il vaccino antinfluenzale, non doveva e non dove risultare impresa difficile ma, in una regione dove l'organizzazione sanitaria continua a registrare gravi falle, anche la vaccinazione anti-Covid ed a cadenze ridotte, risulta un'impresa titanica.

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Mimma Iannello Presidente di Federconsumatori Calabria dichiara: "Federconsumatori Calabria, già il 15 gennaio aveva formalmente chiesto al Commissario ad Acta ed al Dipartimento della Tutela della salute garanzie sull'adozione del Piano di Vaccinazione contro il SARS-CoV-2/COVID-19 e che le Aziende sanitarie dessero speditamente corso all'organizzazione vaccinale. Inoltre, atteso che la Calabria, per volontà del Presidente della Giunta Regionale f.f. non ha inteso (unica regione in Italia) coinvolgere le associazioni dei consumatori e degli utenti in specifici progetti sanitari appositamente finanziati dal Mef, aveva sollecitato che la campagna vaccinale prevedesse la più ampia e corretta comunicazione e informazione agli utenti già disorientati tra sociale e TV. Inoltre, in un'ottica solidale e di responsabilità, aveva anche offerto, gratuitamente, il contributo delle proprie strutture per ampliare l'eco dell'informazione ai cittadini.

Inutile sottolineare che quell'appello è rimasto sordo e da qui lo rinnoviamo perché convinti della necessità che ogni soggetto della rappresentanza sociale è chiamato a fare la sua parte in un momento difficile del Paese e della Calabria dove la sanità tocca criticità e di cui non se ne intravedono le soluzioni.

Considerato lo stato di criticità del sistema sanitario calabrese e l'emergenza pandemica che acuisce ogni disagio, Federconsumatori chiede al Commissario ad Acta e alle Aziende che, memori delle scene di Reggio Calabria, vengano risolti i gravi deficit organizzativi ed i limiti dell'informazione che accompagnano questa prima fase di vaccinazione, nel pieno rispetto del diritto di cura di cui è portatore ogni cittadino e del diritto ad essere accompagnato dalla più adeguata informazione, accoglienza, sicurezza e dignità del servizio sanitario pubblico".