ConfCommercio Reggio Calabria: Matà si dimette, ma la farsa continua?

mataconfcommerciodi Pasquale Romano - Tanto tuonò che piovve. Dopo quasi un anno dalle prime frizioni presenti all'interno di ConfCommercio Rc (leggi qui) Gaetano Matà si dimette dalla carica di presidente dell'associazione. Oggi pomeriggio è prevista l'assemblea ordinaria convocata in via d'urgenza, con 3 punti all'ordine del giorno: le dimissioni di Matà appunto, situazione dell'ente, varie ed eventuali.

Le polemiche e le stranezze all'interno di ConfCommercio Rc però non si muovono di un millimetro rispetto al caos degli ultimi dodici mesi. L'atto di convocazione per l'assemblea odierna, fanno notare alcuni associati, porta la firma di Lorenzo Labate, in qualità di presidente facente funzioni. Stupore e meraviglia che rimangono identici rispetto a quanto accaduto in questi mesi, con Matà a spadroneggiare mentre l'associazione perdeva pezzi e credibilità.

Lorenzo Labate, da tutti indicato quale erede di Matà, sottolineano con amarezza fonti interne a ConfCommercio Rc come non fosse nemmeno membro di giunta o consiglio prima dell'elezione a presidente di federmoda non ratificata però in consiglio direttivo. La sua prima mossa da presidente di Federmoda risulta essere il voto a favore della decadenza degli associati dissidenti che avevano presentato mozione di sfiducia nei confronti di Matà. Voto che ha pesato in assemblea tanto da risultare decisivo per l'espulsione dei dissidenti e che sembrerebbe aver subito pagato. Matà infatti poco tempo più tardi lo nomina quale nuovo vicepresidente di ConfCommercio.

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L'assemblea prevista per oggi quindi servirà per far proseguire la telenovela, a danno di un ente che da un anno oramai è immobile e dilaniato da scontri e polemiche? Il danno è doppio considerato che proprio negli ultimi 12 mesi (che hanno visto il mondo stravolto dalla pandemia) ConfCommercio avrebbe potuto e dare un contributo importante agli associati presenti sul territorio reggino in un periodo storico di estrema difficoltà. Nulla di tutto questo però si è verificato, sino alle dimissioni odierne che sembrano in realtà una mossa di facciata.

Da ricordare come lo scorso 21 gennaio il Tribunale di Reggio Calabria è stato luogo della prima udienza rispetto alla sospensione della delibera che ha sfiduciato Matà. Il Giudice non ha concesso la sospensione, rinviando il tutto ad una nuova udienza, prevista per il prossimo 8 luglio. Nel frattempo, del marasma che ha avvolto ConfCommercio Rc negli ultimi mesi fa parte anche una denuncia per mobbing nei confronti di Matà, presentata dall'oramai ex Direttore dell'ente (anch'essa revocata), Marisa La Nucara. La diffida (leggi qui) risale al 2020, ed è solamente uno degli innumerevoli momenti di attrito e contrasti tra il Presidente Matà e gli associati dell'ente da lui presieduto sino a oggi.

Associati che nel giugno 2020 avevano presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Matà (leggi qui) ricevendo in cambio un doppio dono. Matà infatti in un primo momento ha privato del voto gli associati ribelli e successivamente li ha espulsi dall'ente (con voto favorevole di Lorenzo Labate) con la motivazione dell' 'insussistenza del vincolo associativo con ConfCommercio Rc'. Gli associati, che hanno portato a proprio favore le ricevute che attestavano il regolare pagamento delle quote e di conseguenza del vincolo con l'ente, hanno impugnato in Tribunale le espulsioni lamentando un vero e proprio abuso di potere.

Abuso di potere possibile (secondo il loro pensiero) grazie ad una nuova maggioranza costruita ad arte da Matà, con l'oramai ex presidente di ConfCommercio Rc che ha potuto contare sul sostegno di nuove federazioni "costruite dal nulla", quale ad esempio Federmoda. Si arriva così all'epilogo odierno, con le dimissioni di Matà che non soddisfano affatto gli associati. "Ha aperto la strada in modo arbitrario e personalistico a Lorenzo Labate, un suo delfino, e continuerà dall'ombra a dirigere l'ente, grazie anche agli altri incarichi mantenuti", sospirano fonti associative oramai esasperate per la situazione venutati a creare.

Sorprende, in un contesto simile, l'assoluto silenzio della direzione regionale e nazionale di ConfCommercio. Ripetute e formali le lamentele esposte dagli associati (si contano circa dieci comunicazioni ufficiali inviate nelle quali si illustrava lo stato devastato di ConfCommercio Rc) che però sono rimaste lettera morta, con le direzioni regionali e nazionali che in sostanza hanno deciso di non decidere, spalancando di fatto la via della prepotenza a Matà.

Si arriva così all'assemblea prevista per questo pomeriggio, con lo scettro di ConfCommercio Rc che salvo sorprese passerà dal dimissionario Matà all'attuale presidente ff, Lorenzo Labate. Sarà davvero l'inizio della fine e l'ente reggino potrà tornare ad operare in serenità e con rispetto delle regole, o il far west farsa proseguirà imperterrito anche in futuro?