Covid Hotel Reggio Calabria, Davi: “Caso Lungomare vicenda oscura, va fatta chiarezza. Dove sono le opposizioni?”

«Leggiamo che si sarebbe interrotto il rapporto fra l'amministrazione comunale e l'Hotel Lungomare che era stato trasformato in un Covid Hotel nel novembre del 2020. Fin dall'inizio la vicenda dell'albergo 'Lungomare' destinato a Covid Hotel aveva tutte le caratteristiche dell'ambiguità per come è stata gestita, declinata e comunicata. A farmi rizzare le antenne il fatto che a patrocinarla fosse il vicesindaco Tonino Perna, che di casini amministrativi ne ha combinati altri, tipo la moneta finta dell'Aspromonte di cui molti hanno perso memoria ma che non è costata poco alle tasche dei contribuenti. Mi lasciava di stucco il fatto che un'amministrazione comunale scegliesse poi un'impresa ampiamente citata in un'informativa della Polizia di Stato per via dei rapporti poco raccomandabili del suo titolare con i potenti clan della 'Ndrangheta. Ma i paladini di questa vicenda oscura, in primis il vicesindaco Perna ma anche Demetrio Delfino, insistevano con infinita boria e arroganza denigrando il sottoscritto. E nella migliore tradizione autoritaria, invece di recepire critiche legittime formulate nell'esclusivo interesse dei cittadini, i ventriloqui dell'amministrazione Falcomatà rispondevano ai rilievi con minacce di querele solo allo scopo di intimidire e adottare la modalità (seppur simbolica) dell''olio di ricino' con chi fa troppe domande. Ora i nodi vengono a galla.

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«Secondo quanto riporta un documentato articolo della 'Gazzetta del Sud' il rapporto fra Comune e il Lungomare sarebbe giunto a termine. Ma la vicenda non finisce qua. Risulta che l'impresa in questione sia stata fornitrice anche di altri enti pubblici e non solo del Comune. Quindi chi le ha affidato appalti non era a conoscenza di questi rapporti rappresentati in 'Malefix'? Al netto di simili questioni spinose, ora pretendiamo che tutti i passaggi di questa discussa gara siano oggetto di trasparenza e chiarezza verso i cittadini. I criteri con cui sono stati scelti i concorrenti, il perché della rinuncia di tutti tranne dell'impresa che fa capo al Lungomare. E i motivi del clamoroso divorzio. Reggine e reggini devono sapere cosa fa Falcomatà con i loro soldi. In tutto questo, va detto, ci ha colpito il silenzio dell'opposizione, più intenta a 'sbucciare piselli', come direbbe Aldo Busi, che a contrastare lo strapotere dell'amministrazione. Tralasciamo il simpatico 'paperino' Pazzano che ha brillato per assenza (chissà come mai) in questa come in altre vicende 'calde'. La paura fa novanta e l'inutile Pazzano schiva abilmente le grane e preferisce i dossier indolori e privi di rischi. Ma gli altri partiti? E cosa dice di questo 'affidamento' il Partito Democratico?».

Lo ha dichiarato il giornalista e massmediologo Klaus Davi.