Reggio, dall'Osservatorio sul disagio abitativo protesta per il diritto all’alloggio

La manifestazione di protesta per il diritto all'alloggio, organizzata oggi dall'Osservatorio sul disagio abitativo, è una delle azioni messe in campo da associazioni, movimenti e famiglie per superare il disinteresse di questa Amministrazione comunale verso la politica della casa. "Disinteresse – si legge in una nota – che nega il diritto alla casa alle famiglie senza un tetto e a basso reddito. Sono circa mille le famiglie vincitrici del bando comunale 2005, mentre 340 sono i nuclei familiari che hanno fatto richiesta di alloggio per emergenza abitativa e qualche centinaio quelli che da anni chiedono un cambio alloggio per gravi motivi. Tra le famiglie in grave emergenza abitativa ci sono le quindici famiglie della baraccopoli dell'ex Polveriera che dovevano ricevere un alloggio entro il mese scorso, ma si trovano ancora nelle baracche. Nei cinque anni di consigliatura, la noncuranza verso il diritto all'alloggio di queste famiglie è stata netta in ogni aspetto della gestione. Le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari, che sono determinanti per garantire un controllo legale sul patrimonio erp (7000 alloggi comunali ed Aterp) e per riassegnare gli alloggi che periodicamente si liberano, sono state avviate e mai completate. Nonostante la forte domanda di alloggi, il settore comunale degli alloggi popolari, anche quando ha avuto notizia di alloggi popolari liberi non li ha assegnati tempestivamente, lasciando quindi che venissero occupati senza titolo. Anche una parte degli alloggi confiscati non sono stati assegnati e qualcuno è stato occupato.

In cinque anni alle mille famiglie ( 1260 famiglie dal punteggio 13 al punteggio 2) vincitrici del bando 2005 il Comune ha assegnato solo otto alloggi e circa 30 alle famiglie in emergenza abitativa.

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L'Amministrazione Comunale, nonostante le sollecitazioni delle associazioni e movimenti, ha scelto di gestire le emergenze abitative (art. 31 LR32/1996) con un regolamento comunale che non funziona. Difatti, dopo quasi due anni dalla sua approvazione (25 gennaio 2018) è ancora inapplicato. Le attività di manutenzione degli alloggi, fondamentali per garantire le condizioni di abitabilità degli alloggi già assegnati e di quelli da assegnare, non vengono garantite. I fondi destinati alle manutenzioni, le entrate dai canoni mensili degli alloggi che annualmente ammontano a circa 700.000 euro, da anni vengono accantonati. Nel maggio 2017 erano 2,8 milioni di euro i fondi dei canoni accantonati. Ma mentre i fondi destinati alle manutenzioni non vengono spesi, una parte degli alloggi popolari è sul punto di crollare sugli occupanti che lo abitano. Per la gestione del patrimonio degli alloggi popolari il settore ERP dovrebbe essere in perfetta sinergia con i settori comunali della manutenzione, della polizia municipale e della gestione informatica, invece risulta del tutto scoordinato. Per quanto riguarda i cambi alloggi il Comune fino ad oggi non ha applicato il titolo V della legge regionale nr 32 del 25 novembre 1996 che norma questa importante azione della gestione. Da 23 anni le famiglie che hanno diritto ad un cambio alloggio, anche per gravi motivi, a Reggio Calabria non ricevono una risposta.

Nel 2016 l'Amministrazione comunale, nonostante le mille famiglie vincitrici del bando 2005, ha deciso di stornare 11 milioni di euro del Decreto Reggio destinati a nuovi alloggi popolari da assegnare agli aventi diritto. Tuttavia, nel settembre 2019, il finanziamento di 11 milioni è stato ripristinato per l'acquisto di nuovi alloggi grazie ad una petizione popolare sottoscritta da oltre 500 persone e promossa dall'Osservatorio sul disagio abitativo. A questo punto, prima di effettuare l'acquisto degli alloggi e l'assegnazione, il Comune, secondo l'articolo 1 della legge 246/89, dovrà attendere la risposta del Ministero delle Infrastruture e dei Trasporti dal quale dipendono questi fondi. L'Osservatorio sul disagio abitativo ha chiesto al Comune una copia della lettera trasmessa al Ministero in modo da poter sollecitarne la risposta.

Considerata la situazione, l'Osservatorio sul disagio abitativo chiede che il Comune, nei prossimi giorni, costituisca il tavolo tecnico tra il settore ERP, gli altri settori comunali, le associazioni e movimenti con la finalità di coordinare le azioni di gestione del patrimonio erp e l'equa dislocazione delle 15 famiglie dell'ex Polveriera. Si chiede, inoltre, che vengano completate le verifiche, si garantisca la manutenzione necessaria e si assegnino tempestivamente alle famiglie vincitrici del bando 2005, a quelle in emergenza abitativa e per i cambi alloggi tutti gli alloggi che si rendono disponibili dalle verifiche e dai beni confiscati".