Pazzano presenta la mozione di sfiducia al sindaco: "Tornare al voto. Da Falcomatà gestione privatistica della crisi"

pazzano saveriodi Walter Alberio - Reggio Calabria deve tornare al voto. Lo chiede il consigliere comunale e leader de "La Strada", Saverio Pazzano, che questa mattina ha presentato una mozione di sfiducia al sindaco, invitando i colleghi dell'aula di Palazzo San Giorgio a sottoscrivere il documento per discuterne in Consiglio comunale. Affinché accada, infatti, le firme di almeno due quinti dei consiglieri.

Il futuro della vita politica e amministrativa della città deve tornare quantomeno ad essere oggetto di dibattito in quell'Aula, secondo Pazzano, ripetutamente mortificata dal primo cittadino.

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La nomina last minute di Paolo Brunetti a vicesindaco, un'ora prima la condanna in primo grado per il caso "Miramare", è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il consigliere comunale di opposizione ha parlato di "gestione privatistica" della crisi e del Comune da parte del sindaco sospeso, Giuseppe Falcomatà, con una "balcanizzazione" delle istituzioni e dei partiti. Manovre messe in atto "senza nessun coinvolgimento del Consiglio e della Giunta" e che hanno difatti innescato malumori nella maggioranza e soprattutto all'interno del Partito Democratico. Ne è la prova il gelo dei vertici dem, che si riuniranno questa sera per discutere il da farsi, ora che i reggenti di Comune e Città Metropolitana sono esponenti di Italia Viva e Azione. Un particolare che Pazzano non ha mancato di sottolineare: "Da un punto punto vista politico c'è stato un tradimento del voto. La guida del Comune passa dal PD a Italia Viva. Potremmo dire in mano a un partito di centrodestra. Non solo. Brunetti e Versace (facente funzione alla Città Metropolitana, ndr) rappresentano in città il fallimento nella gestione dei rifiuti e nella realizzazione dei dehors".

Anche la revoca della carica di vicesindaco a Tonino Perna è sintomo, spiega Pazzano, di una volontà precisa rivolta "non agli interessi della collettività, ma al permanere del potere".

A differenza del professore, che oggi formalizzerà le dimissioni da assessore, il leader de 'La Strada' pensa però sia necessario ridare voce ai reggini tornando il prima possibile alle urne. Non solo perché "Falcomatà non ha coinvolto i territori" e le forze politiche per tempo con una "fase costituente". Questa città "è sotto la soglia di vivibilità ed è sotto gli occhi di tutti", sostiene Pazzano.

"Il professore Perna ha parlato della necessità di non perdere i fondi del Pnrr. Ma chi dovrebbe gestire queste risorse non ha fatto nessuna programmazione. Questa amministrazione ha tradito la speranza. I giovani - ha continuato il consigliere comunale - se ne vanno e quelli che restano sono a capo chino anche perché c'è una totale assenza di democrazia".

Ecco perché "bisogna ridare dignità al Consiglio comunale che è stato completamente svuotato da scelte personali" e discutere la sfiducia al sindaco, afferma Pazzano. "Voglio guardare negli occhi i consiglieri che voteranno la fiducia a questa amministrazione". Il voto "è l'unica strada per salvare la città".

Dimissioni? "Le mie sono in tasca, ma ne servono altre 15" per fare decadere il Consiglio comunale e tornare alle urne, spiega Pazzano, che per un attimo guarda al futuro e alle prossime elezioni: "Costruiamo un campo largo nell'interesse della città".