"Nostalgia. Antropologia di un sentimento del presente", la nuova opera di Vito Teti

"Nostalgia. Antropologia di un sentimento del presente", la nuova opera di Vito Teti.

Medicalizzata nel Settecento e privata delle sue connotazioni cliniche solo due secoli dopo, la nostalgia è diventata metafora del rimpianto per un mondo e un tempo perduti nel vortice della modernità. Questo sentimento ha prodotto da un lato la passione per i musei e per i restauri e dall'altro la celebrazione del mondo contadino, celebrato come rappresentativo del buon tempo antico. In realtà, la nostalgia racconta bene lo spaesamento dell'uomo moderno e finisce per insinuarsi nella sfera politica e in quella dei consumi, nell'industria turistica e nella cultura popolare, nei movimenti religiosi e in quelli ecologici.

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Sommario
Presentazione. 1. Genesi (e patologizzazione) di un sentimento. 2. Curare la malinconia. 3. Quel che resta di mondi scomparsi. 4. Andare all'America. 5. Sud e melanconia. 6. Fiori d'origano e fichi nei vasi. 7. Comunicare con i morti. 8. Politiche della nostalgia. 9. Nuove vie dei canti. 10 Verso l'estinzione della nostalgia. 11. Ringraziamenti. 12. Bibliografia.

Vito Teti insegna Antropologia culturale all'Università della Calabria, dove ha fondato e dirige il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Autore di saggi tradotti anche in inglese, francese e spagnolo, ha pubblicato di recente con Einaudi, Donzelli e Meltemi.