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Cine Teatro Metropolitano di Reggio Calabria: presentata la stagione di spettacoli

È stato presentato stamane presso la sede dell’associazione DLF il festival del Cine Teatro metropolitano di Reggio Calabria dal titolo “With a little help from my friends”. Ad illustrare il ricco cartellone di spettacoli in programma da ottobre a dicembre 2023, in conferenza stampa, il direttore artistico del festival, Antonio Calabrò, il presidente del Dopolavoro Ferroviario, Antonino Malara, l’attore e regista Gigi Miseferi e il direttore d’orchestra Alessandro Tirotta.

 

Sedici gli appuntamenti previsti che vedranno alternarsi spettacoli teatrali e musicali e che segnano la collaborazione tra diverse compagnie teatrali, associazioni e artisti di spessore, a partire dal prossimo 20 ottobre, con “10 Storie reggine” con Gigi Miseferi e L’Amaca, continuando con “Ulisse on the road” e “Pier Paolo Pasolini, Amore e lotta” di Katia Colica con Officine Jonike Arti, “Ora facimu festa” di BlueSky Cabaret, “Figli di Abramo” di Scena Nuda, l’esordio del bluesman Enzo Tropepe in un disco che abbina il blues e il rock al dialetto reggino, “Camisa Janca”, “Tra Verdi e Puccini” con Alessandro Tirotta, e tanto altro, fino ad arrivare al 26 dicembre, con il concerto di chiusura della musica del Natale a cura dell’Orchestra giovanile dello Stretto.

 

«Quest’anno abbiamo tentato con il sostegno di tutto il DLF di rilanciare fortemente dopo gli anni della pandemia che ci hanno visto un po’ arretrare dal punto di vista del teatro, la presenza sul territorio del Cine Teatro Metropolitano e lo abbiamo fatto con un obiettivo e con una strategia che è quella di coinvolgere tutte le varie anime presenti nella città offrendo uno spettacolo che contiene tantissime tipologie di intrattenimento» ha dichiarato in apertura il direttore artistico del festival, Antonio Calabrò.

«Devo ringraziare tutti gli amici che abbiamo coinvolto, artisti veramente importanti che si sono avvicinati volentieri al Metropolitano anche in un’ottica di interscambio. Non per niente ho intitolato la rassegna con il titolo di una canzone dei Beatles che significa, appunto, “con un piccolo aiuto dai miei amici”» ha proseguito Calabrò.

 

Ringraziamenti e soddisfazione per il lavoro svolto dal neo-direttore artistico da parte del presidente del DLF Antonino Malara che ha sottolineato l’importanza della rassegna e delle numerose iniziative portate avanti dal punto di vista culturale, tra cui l’istituzione del premio «Reggio DLF Città della Fata Morgana per premiare personaggi reggini che hanno portato alto il nome della città in Italia e nel mondo» ha detto Malara.

 

Sulla «cultura», l’unica cosa «che più la si suddivide più aumenta» ha concentrato il proprio intervento anche l’artista reggino Gigi Miseferi, plaudendo alla mission del festival del Cine Teatro Metropolitano tesa a «consegnare il teatro al popolo, perché il teatro è di tutti e va riconsegnato alla gente che deve venire a vedere questi spettacoli pazzeschi dove c’è la radice, la cultura della nostra città».

«Sono lusingato di aver fatto la regia di questo spettacolo che ha scritto Antonio e che mi ha affascinato sin dall’inizio, su questi 10 personaggi pazzeschi, da Giulia, la figlia di Augusto, a Flavia Gaetani, Caterina Poerio, per citarne qualcuno, che attraverso la loro impronta – ha concluso Miseferi – ci fanno capire quanto dobbiamo essere orgogliosi della nostra città alla quale la storia ha consegnato un certificato di resilienza».

Soddisfazione per il festival e importanza della cultura anche nell’intervento finale del maestro Alessandro Tirotta che ha annunciato per il 2024 la stipula di un accordo con il teatro Cilea per «portare una parte della stagione di musica da camera e classica all’interno del cine teatro metropolitano». Perché la cultura non ha bisogno per forza di spazi grandi, «si realizza anche nei piccoli teatri in quanto è fatta da quelle persone che in maniera perpetua assistono agli eventi e si nutrono degli stessi, la cultura è smuovere le menti, per questo – ha chiosato Tirotta – è importante sviluppare un percorso di diffusione cosicchè da una piccola sala possa nascere un grande centro culturale».

 

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