“Scherzando e ridendo quel lestofante se ne va alla Camera a 35 anni…”

Cannizzaro Francesco nuova 1di Claudio Cordova - Come una sanguisuga, l'attuale deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, avrebbe attinto al bacino di voti del suo ex maestro e mentore, il senatore Antonio Caridi, finito agli arresti per connivenza con la 'ndrangheta e ancora oggi imputato nel maxiprocesso alla masso-'ndrangheta, "Gotha". Il dato emerge dalle intercettazioni disposte dalla Dda di Catanzaro nel procedimento che ha portato oggi agli arresti domiciliari l'assessore regionale al Bilancio, Franco Talarico.

Le conversazioni captate e contenute all'interno della richiesta di ordinanza di custodia cautelare, risalgono alla campagna elettorale per le elezioni politiche del 2018, che vedranno l'elezione di Cannizzaro alla Camera dei Deputati nel Collegio della Piana di Gioia Tauro.

Il 22 gennaio l'imprenditore Antonio Gallo, uno dei maggiori sostenitori della campagna elettorale di Talarico si incontra a Reggio Calabria con Bruno Porcino, zio di Caridi. I due disquiscono di elezioni. Gallo sonda il terreno con Porcino, chiedendogli quale fosse l'orientamento politico della sua famiglia; Porcino risponde dicendo che avrebbe votato scheda bianca e che aveva lasciato tutti liberi di decidere. Porcino chiedeva solo di non votare Francesco Cannizzaro, già figlioccio di Caridi.

Perché tutto questo risentimento?

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A dire di Porcino, Cannizzaro stava facendo campagna elettorale attingendo al pacchetto di voti dei fedelissimi di Antonio Caridi senza chiedere il permesso a Bruno Porcino. Il giorno dopo Gallo commenta con una donna la candidatura di Cannizzaro, che si spacciava per il candidato designato dalla famiglia Porcino. Gallo, nello smentire tale cosa precisa che Bruno Porcino era molto contrariato "lo zio (ndr: Porcino) ha detto che se continua a dire queste cose interverrà con la sua famiglia"

La conversazione tra Gallo e Porcino è incentrata sul Senatore Caridi. A parlare sono Bruno Porcino e Antonio Gallo e si fa riferimento anche al candidato Alessandro Nicolò, esponente di Fratelli d'Italia, anch'egli imputato per vicinanza alla 'ndrangheta:.

Bruno: ...non...non...sono quattro lestofanti...Nicolò...Ciccio...

Antonio: ...ma a questo punto è meglio Nicolò...che...Cannizzaro...guarda...

Bruno: ...tutti e due hanno fatto...inc...

Antonio: ...si...dove c'erano più persone?...

Bruno: ...forse ce ne erano...io penso che ce ne erano da Ciccio (Cannizzaro Francesco NDR)...ha fatto i pullman...non so se Nicolò...ha fatto i pullman...andavano nei vari Comuni...

Tutto il risentimento del gruppo Talarico nei confronti dei metodi spregiudicati di Cannizzaro emerge in una conversazione in cui Gallo parla con Natale Errigo, anch'egli finito agli arresti e imparentato con la potente famiglia De Stefano di Archi. In auto i due dialogano sul fatto che Cannizzaro nel corso della campagna elettorale, ha di propria iniziativa chiamato tutti gli elettori di Caridi per avere supporto elettorale in vista delle elezioni Regionali:

Antonio: ...comunque scherzando e ridendo...se ne va al Senato o alla Camera...quel...quel...quel lestofante...a trentacinque anni...

Natale: ...ah?...

Antonio: ...quel lestofante...a trentacinque anni se ne va al Senato o alla Camera...hai capito?...

Natale: ...uhm...non lo so...all'uninominale...là devi prendere voti compare...

Antonio: ...fituso...