Colpo ai clan del Crotonese, Gratteri: "Famiglie di ‘ndrangheta continuano a rigenerarsi. L'azione giudiziaria non basta"

gratterinicolaconferenzastampa600"Questa è 'ndrangheta di serie A, riconosciuta in ambito giudiziario sin dagli anni sessanta, domina gran parte della provincia di Crotone". Lo ha detto il procuratore della repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri intervenendo questa mattina alla conferenza stampa, tenuta nella Questura di Crotone, per illustrare i dettagli dell'operazione "Golgota" che ha portato all'arresto di 36 persone, in gran parte affiliate alle cosche di Isola Capo Rizzuto e San Leonardo d Cutro.

"In particolare - ha spiegato Gratteri - ci sono due associazioni di stampo mafioso e due associazioni dedite al traffico di stupefacenti, oltre a numerosi reati. I capi di imputazione sono 108, non solo per droga ma per la detenzione di decine e decine di armi comuni e da guerra, perché questo territorio negli anni è stato martoriato da decine di omicidi di mafia e più volte, dal 2018 ad oggi - ha rivelato il procuratore - siamo intervenuti con azioni di 'disturbo' per impedire altri omicidi e altro sangue. Dunque - ha concluso - un grande lavoro sul piano probatorio, un grandissimo lavoro fatto dalla squadra Mobile di Crotone e da quella di Catanzaro coordinate dallo Sco di Roma".

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"Su questo territorio ho messo tre sostituti della Dda solo per il circondario di Crotone: Sirleo, Guarascio e Mandorfino, magistrati molto preparati, tra i migliori che ho alla Dda. In questi anni – ha aggiunto Gratteri - il Capo della Polizia, il comandante generale dei Carabinieri e quello della Guardia di finanza hanno mandato e stanno mandando uomini di primo piano, stiamo ottenendo grandi risultati ma malgrado questo le famiglie continuano a rigenerarsi: arrestati i padri ci sono i figli e poi i nipoti. E' un continuo rincorrersi. Vuol dire che le regole del gioco dovrebbero cambiare. Non basta solo l'azione giudiziaria" ha commentato Gratteri aggiungendo però che "le cose stanno migliorando; su questo territorio ci sono commercianti usurati e estorti che stanno collaborando. Vuol dire che noi magistrati e forze dell'ordine cominciamo ad essere credibili e questo ci conforta. Pensiamo di essere sulla strada giusta. Mi rendo conto che dovremmo fare di più e che altri pezzi dello Stato dovrebbero fare di più".