Depurazione, appalti truccati nel Cosentino: coinvolto sindaco, imprenditori e tecnico Arpacal

Maresporco6agostoDieci misure cautelari, tra interdittive e arresti domiciliari, sono state emesse dal Gip di Paola, Rosa Maria Misiti ed eseguite dai carabinieri in alcuni comuni dell'alto Tirreno cosentino, tra cui S.Nicola Arcella, Buonvicino e Diamante. Fra gli indagati, un sindaco, tre responsabili degli Uffici tecnici di comuni, vari imprenditori e un tecnico dell'Arpacal. L'indagine riguarda una serie di illeciti riguardanti procedure ad evidenza pubblica nel settore della Depurazione. In particolare, sono state ricostruite condotte collusive e fraudolente finalizzate ad avvantaggiare uno o piu' operatori economici con riguardo ad appalti.

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E' emerso dalle indagini che alcuni imprenditori hanno violato gli obblighi contrattuali assunti con Comuni della fascia tirrenica riguardo appalti afferenti la gestione e la manutenzione di un impianto di Depurazione e di sollevamento e hanno smaltito fanghi di Depurazione, senza adeguato trattamento, su terreni agricoli anziche' mediante conferimento in discarica autorizzata, anche attraverso lo sversamento del refluo fognario in un collettore occulto. In alcune circostanze sono state immesse nelle acque sostanze chimiche senza un preciso dosaggio rapportato alle caratteristiche microbiche delle acque, per occultare la carica batterica delle acque prima dei previsti controlli, la cui esecuzione veniva comunicata in anticipo al soggetto da controllare da parte di un tecnico dell'Arpacal, che, violando il segreto d'ufficio, concordava direttamente con i gestori degli impianti di Depurazione le modalita' di esecuzione dei controlli, oltre che la scelta del serbatoio da verificare, determinando cosi' una alterazione della genuinita' delle analisi effettuate. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, in programma alle ore 11, alla quale parteciperanno il procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, il comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, colonnello Piero Sutera, e il comandante della compagnia di Scalea, capitano Andrea Massari.