Covid, ordine dei medici di Cosenza: "Non vaccinati non sono sospesi, colpa di Asp e Regione"

medico maschera"Noi, per adesso non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione di interdizione dalla professione da chi di dovere. Dunque, nella provincia di Cosenza, quella di nostra competenza, di medici e personale sanitario sospesi perché non vaccinati non ce ne sono. Per adesso, infatti, né l'Azienda sanitaria né la Regione Calabria hanno preso provvedimenti in merito, e se non risultano a me, non possono risultare nemmeno agli interessati. Ma ciò non significa che non ci sia personale sanitario non vaccinato che continua a lavorare". A dirlo all'AdnKronos è il dottor Eugenio Corcioni, presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Cosenza.

"Le spiego perché ciò è possibile - osserva il dottor Corcioni -. L'attore principale nel processo di interdizione alla professione non è l'Ordine dei medici, né nazionale né provinciale. Per tutti i medici e il personale sanitario dipendenti o convenzionati a qualsiasi titolo con il Servizio sanitario nazionale, quindi anche case di riposo, di cura e così via, la verifica spetta al datore di lavoro, cioè all'Asp, che nel momento in cui riscontra la mancata vaccinazione avvia il procedimento di diffida, e dopo circa una settimana, se il soggetto non ha nel frattempo provveduto alla vaccinazione, adotta il provvedimento di interdizione dal lavoro fino al 31 dicembre con la sospensione dallo stipendio. Interdizione, dunque, non vera e propria sospensione".

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Dopodiché, prosegue il dottor Corcioni, "l'Asp lo comunica all'Ordine dei medici provinciale, che dunque è un organo 'passivo' con il solo obbligo di trasmettere all'interessato che è interdetto dalla professione. Per quanto attiene, invece, ai liberi professionisti, l'attore titolare del provvedimento che svolge la verifica è il Dipartimento alla sanità regionale, dunque la Regione. In sostanza, entro cinque giorni dall'emanazione del decreto-legge, tutti gli Ordini d'Italia, compreso il nostro, hanno mandato gli elenchi degli iscritti alla Regione, la quale dovrebbe incrociare questi elenchi con l'elenco che ha dei vaccinati per poi fare la diffida per i non vaccinati e quindi prendere il provvedimento di interdizione, che viene comunicato all'Ordine dei medici, e l'Ordine lo trasmette all'interessato".

Ecco, sottolinea, "siamo in una situazione difficile perché io ricevo ogni giorno segnalazioni da sindaci e cittadini che si lamentano di medici sospetti non vaccinati, ma chi di dovere, vale a dire l'Asp e il Dipartimento della sanità regionale, non mi hanno finora comunicato nulla. Dunque, il personale sanitario non vaccinato continua a svolgere liberamente la sua professione perché l'Ordine dei medici, finché non riceve comunicazioni ufficiali da chi è tenuto a darle, vale a dire l'Azienda sanitaria provinciale e il Dipartimento della sanità regionale, non può fare nulla. Noi, come Ordine, abbiamo comunicato all'Asp e al Dipartimento della sanità regionale come stanno le cose: vedremo".

(AdnKronos)