Domani riapertura Pronto soccorso Corigliano, Sapia (L’Alternativa c’è) denuncia: “Prassi dirigenziale da cambiare e debolezza della politica”

«È prevista per domani l'effettiva riapertura del Pronto soccorso di Corigliano, anche a seguito della promessa di un esposto alla Procura che, come avevo già annunciato, avrei presentato subito se si fosse ancora protratta la chiusura di questa unità operativa, ferma da troppi giorni. Se per qualche motivo, la riapertura dovesse ancora slittare, andrò di persona dal procuratore della Repubblica». Lo afferma, in una nota, il deputato di L'Alternativa C'è Francesco Sapia, che alla Camera siede in commissione Sanità.

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«Non è ammissibile – prosegue il parlamentare di L'Alternativa C'è – che si debba arrivare a questo punto. Non è normale e significa che bisogna intervenire in maniera decisa sulla dirigenza, dato che nel merito avevo dovuto investire per iscritto il commissario alla Sanità calabrese, Guido Longo, e il commissario dell'Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina. Ciò significa che nell'Asp di Cosenza ci sono situazioni ambientali che vanno sistemate una volta per tutte; vuol dire che esistono prassi consolidate da cassare e cambiare e che, evidentemente, vi è una politica molto debole, se non complice, rispetto alla disorganizzazione che nella sanità della Calabria si registra ogni giorno e che, come nello specifico, colpisce servizi pubblici fondamentali per la tutela della salute dei cittadini».

«Resterò – rimarca il deputato della commissione Sanità – sempre al fianco dei commissari delle Aziende del Servizio sanitario regionale, che stanno lavorando in condizioni estreme, sia per mancanza di risorse e di personale, sia per via di comportamenti anomali nell'ambito della dirigenza, provocati da logiche politiche ampiamente censurate nella relazione conclusiva della commissione ministeriale Serra-Riccio, datata aprile 2008».

«Presenterò specifici emendamenti al testo della prossima legge di Bilancio, in quanto è impensabile che i commissari delle aziende del Servizio sanitario calabrese possano operare – conclude Sapia – in simili condizioni e siano costretti a combattere contro chi, anche dall'interno, rema contro».