Green Pass, Corbelli (Diritti Civili): "Rendere subito esecutivo diritto di visitare familiari ricoverati senza aspettare il 6 agosto"

"L'unica cosa utile, per tutti, senza alcuna discriminazione, del Green pass è sicuramente la possibilità che grazie, anche, ad un semplice tampone si potrà adesso, di nuovo, accedere in ospedale per visitare i malati ricoverati! Diritti Civili chiede di rendere subito esecutivo questo diritto senza aspettare il 6 agosto, giorno dell'entrata in vigore del decreto del Governo. Viene finalmente cancellata la disumanità contro cui ci stiamo battendo da oltre un anno".

È quanto afferma e chiede il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da molto tempo impegnato su questa emergenza, con numerosi interventi sulla stampa, un'iniziativa, un anno fa, davanti all'Annunziata e video appelli sulla pagina Facebook, l'ultimo venti giorni fa.

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"Mai più questa crudeltà! Riaprire subito e per sempre le porte degli ospedali per le visite dei familiari ai malati. Il decreto del Governo sul green pass che prevede questa possibilità, delle visite ai malati in ospedale, entrerà in vigore solo tra due settimane. Un tempo troppo lungo. Perché aspettare ancora 14 giorni? Ricordo che continuano i drammi e le segnalazioni a Diritti Civili di malati (non Covid) gravi che non possono incontrare i loro congiunti, continua Corbelli. Chiedo per questo che il decreto, per quanto riguarda questo punto delle visite in ospedale, diventi subito operativo, questa specifica e sola norma può e deve essere resa immediatamente esecutiva perché il dramma dei poveri malati e dei loro familiari che non possono incontrarsi prosegue purtroppo ininterrottamente giorno per giorno, minuto per minuto e sono tante le segnalazioni e telefonate che Diritti Civili continua a ricevere, da parte di persone, giustamente angosciate, che, con grande dignità, raccontano le loro drammatiche storie che per rispetto della loro privacy non citiamo dichiara Corbelli. Dico solo che sono, in alcuni casi, malati (non Covid) oncologici gravi che non possono incontrare i loro congiunti. Una mamma nonostante abbia fatto il tampone non può vedere il figlio malato di tumore! C'è chi per avere anche solo delle informazioni del proprio congiunto è costretto a chiamare i carabinieri! Per questo è assolutamente urgente rendere subito operativa questo decreto, appena varato e consentire le visite ai malati in ospedale, nel rispetto naturalmente di tutti i protocolli di sicurezza previsti. È un fatto di umanità e di civiltà. Bisogna cancellare questa disumanità dei malati che addirittura, a volte, muoiono senza avere accanto nemmeno un loro familiare, neppure uno! Questa crudeltà va, di nuovo, subito eliminata. In questo momento si possono consentire le visite ai malati perché per fortuna la pandemia è tutto sommato sotto controllo. Non bisogna assolutamente abbassare la guardia ma senza penalizzare ulteriormente e far soffrire di più i malati, anche per le mancate visite dei loro parenti. Ricordo che un anno fa, dopo una lunga, solitaria battaglia e decine di migliaia di adesioni raccolte con una incessante campagna sulla pagina Facebook di Diritti Civili, ero riuscito, nel mese di settembre, a far riaprire le porte dell'ospedale ai parenti dei malati. Avevamo vinto un'importante battaglia di Civiltà, di straordinario valore umano. Per tre giorni la settimana, per un'ora infatti, erano consentite le visite ai pazienti ricoverati. I familiari potevano difatti, su formale richiesta e regolare autorizzazione delle autorità sanitarie, vedere i loro congiunti ricoverati tre volte la settimana, per un'ora la volta (a loro scelta in uno dei due orari previsti, a mezzogiorno o il pomeriggio) e a giorni alterni (martedì, giovedì e sabato, quelli che vengono indicati nel modello predisposto, come nel caso, ad esempio, dell'ospedale Annunziata di Cosenza). Poi purtroppo con l'arrivo dell'inverno e della nuova, violenta ondata pandemica, queste visite erano state di nuovo sospese. Oggi ci sono le condizioni per ripristinarle queste visite ai pazienti critici. Per questo chiedo che non si perda più tempo. Ogni giorno che passa è una sofferenza per tanti poveri malati e i loro familiari. Bisogna subito riaprire le porte degli ospedali ai parenti dei malati, senza adesso aspettare il 6 agosto".