Emergenza Covid, mobilitazione dei sindaci a Cosenza: "Le nostre richieste al governo"

Davanti all'ingresso del Pronto soccorso dell'Ospedale dell'Annunziata di Cosenza la mobilitazione delle fasce tricolori ha centrato l'obiettivo. Sono stati molti i sindaci della provincia di Cosenza che questa mattina hanno risposto presente all'appello che nei giorni scorsi era stato loro rivolto dal sindaco della città dei Bruzi Mario Occhiuto per richiamare l'attenzione sulla grave emergenza sanitaria sofferta dall'Ospedale hub di Cosenza e dal suo pronto soccorso, messi a dura prova dalle carenze di organico nel personale sanitario, dalla mancanza di posti letto e da un sistema sanitario vicino al collasso che rendono difficilissima la gestione della pandemia.

La manifestazione di questa mattina è stata aperta da Occhiuto che ha messo in evidenza "le criticità dell'Ospedale dell'Annunziata, acuite dall'innalzamento dei contagi e dal propagarsi della nuova ondata pandemica".

"L'Ospedale Hub di Cosenza – ha sottolineato Occhiuto - dovrebbe avere 709 posti, mentre, invece, ne ha 450. In questi ultimi mesi 150 dei 450 posti letto sono stati adibiti a posti covid, anziché essere aggiuntivi, con il risultato che ci sono ammalati di altre patologie che oggi sono senza servizio sanitario. Abbiamo chiesto – ha aggiunto Occhiuto - di incrementare i posti letto per i reparti covid, ma non con posti sostitutivi. Devono essere posti aggiuntivi per come era stato previsto, così come devono essere aumentati i posti letto di terapia intensiva che dovevano essere garantiti e non sono stati realizzati in quest'anno". Occhiuto è particolarmente esplicito: "Abbiamo perso un anno e due mesi senza che sia stato fatto assolutamente nulla". Il suo intervento è interrotto dagli applausi delle altre fasce tricolori quando il primo cittadino di Cosenza chiede a gran voce che venga incrementato il personale sanitario, manifestando grande sostegno ai medici in prima linea nell'azione di contrasto alla pandemia. "Si sobbarcano a turni massacranti – dice Occhiuto- e in pronto soccorso sono solo in 7, anziché i 18 previsti dalla pianta organica. Al pronto soccorso – aggiunge Occhiuto – è finanche andato via il primario perché nessuno gli ha dato retta. Non ce la faceva più a fronteggiare questa situazione. I sette medici – ha detto ancora il sindaco Occhiuto - si dividono tra la parte covid del pronto soccorso e la parte no covid, anche con il rischio di diffondere il contagio. Siamo qui – spiega ancora una volta - perché i sindaci sono in prima linea, ma anche perché sono delle persone che decidono, che si assumono delle responsabilità. Noi abbiamo individuato i locali per le Usca e per i centri vaccinali, addirittura abbiamo fornito frigoriferi e computer. Siamo di supporto, ma non riusciamo a scuotere questo immobilismo, perché i commissari, anziché essere tali, somigliano sempre più a dei burocrati. Di solito – aggiunge - i commissari hanno poteri in deroga superiori a quelli dei Sindaci, ma in questo caso attendono decisioni dall'unità di crisi regionale. Siamo qui per smuovere questo immobilismo. Un mese fa ho chiesto al commissario Mastrobuono di inviare una richiesta, come mi è stato chiesto dai vertici militari, al ministro Lorenzo Guerini per riaprire l'ospedale militare da campo dell'Esercito, ma non è stato ancora possibile farla. Quello che era prima l'Ospedale da campo sta ora funzionando come centro vaccinale, ma poteva continuare ad essere un ospedale con 40 posti letto e 4 di terapia intensiva, peraltro a due passi dalla terapia intensiva della città di Cosenza. Abbiamo chiesto anche di accelerare con le vaccinazioni. La mobilitazione di oggi – ha puntualizzato Occhiuto - ha questo scopo: chiedere ai più alti livelli governativi ed anche alla deputazione parlamentare calabrese, perché se ne faccia carico e li sostenga, di far si che chi ha potere per farlo assuma alcuni provvedimenti urgenti e non più differibili. Hanno fatto un piano di assunzione straordinario di migliaia di persone. Perché – si chiede – qualche decina di queste persone non viene ad esempio destinata al pronto soccorso dell'Annunziata? Possibile che è così difficile assumere dei medici? Vogliamo che ci sia un'accelerazione, per realizzare i nuovi posti letto covid e di terapia intensiva, anche perché non sappiamo se questa è la coda o se dovremo ancora convivere con la pandemia e i contagi. L'Ospedale di Cosenza ha oggi i 19 posti di terapia intensiva tutti occupati E dobbiamo spingere la Regione per realizzare l'Ospedale della Sibaritide, di cui si parla da tanto tempo, e il nuovo Ospedale Hub di Cosenza di cui si parla allo stesso modo".

la mobilitazione dei sindaciAlla manifestazione di questa mattina è intervenuto anche il Sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi che è anche Presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Asp. "Stiamo soffrendo da mesi in solitudine – ha detto Stasi - come soltanto i Sindaci, purtroppo, devono fare e sanno fare. In quest'anno abbiamo combattuto tutte le conseguenze dell'emergenza pandemica, che non sono soltanto quelle sanitarie, ma anche quelle economiche e sociali, praticamente a mani nude. C'era bisogno di un momento in cui unirci e la partecipazione di questa mattina è il segnale di come i sindaci della provincia di Cosenza sappiano stare uniti. Avevamo chiesto al Ministro Speranza, ancor prima che scoppiasse la pandemia, un piano straordinario di assunzioni di personale sanitario. Un anno dopo, nulla è accaduto e noi siamo qui ad avanzare le stesse rivendicazioni. Che i commissari – questo l'appello di Stasi -utilizzino i poteri speciali di cui dispongono per supportare l'erogazione di servizi sanitari nella provincia. C'è bisogno di rafforzare la rete ospedaliera. In questo momento gli spoke rappresentano una delle linee di difesa e quando l'Hub è congestionato vuol dire che tutto quanto il sistema e la rete ospedaliera sono ormai collassati. Bisogna trovare il modo di investire in Calabria nella nostra sanità".

All'intervento di Stasi ha poi fatto seguito quello del Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci. "Quando i sindaci sono costretti a protestare – ha detto - è perché si è arrivati ad un punto di sopportazione che non è più possibile sostenere. La presenza qui oggi – ha aggiunto Iacucci - non è un atto d'accusa verso l'Ospedale di Cosenza. Siamo qui perché l'Hub di Cosenza è la punta più avanzata della sanità in provincia, ma il problema esiste anche negli spoke e in tutta la medicina del territorio. C'è una sottovalutazione da parte di chi dovrebbe intervenire, dei commissari, del Ministero della sanità e della Regione Calabria. Non si può consentire a nessuno che nell'unità di crisi regionale si affronti il problema della sanità nella provincia di Cosenza e non c'è una rappresentanza degli enti locali. L'unica regione d'Italia a non aver istituito il comitato tecnico-istituzionale con la presenza degli enti locali è la Regione Calabria".

Hanno preso, inoltre, la parola il parlamentare e Sindaco di Diamante Ernesto Magorno, il Sindaco di Acri Pino Capalbo, il Sindaco di Paola Roberto Perrotta e il Presidente facente funzioni di Anci Calabria Francesco Candia.

Subito dopo la manifestazione, i primi cittadini hanno sottoscritto un documento indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro della salute Roberto Speranza, alla deputazione calabrese in Parlamento, ai consiglieri regionali della Calabria e al Presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, al Commissario Straordinario per la Sanità in Calabria Guido Longo, al Commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera Isabella Mastrobuono e al Commissario straordinario dell'Azienda sanitaria provinciale Vincenzo La Regina. Nel documento sono state specificate una serie di richieste di azioni urgenti per il contrasto alla pandemia e per la tutela del diritto alla salute nella provincia di Cosenza, attraverso il potenziamento e la migliore organizzazione dei servizi sanitari ospedalieri.

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Il testo integrale del documento sottoscritto dai Sindaci e dall'ANCI Calabria

Con la mobilitazione odierna dei Sindaci della provincia di Cosenza intendiamo sottoporre ancora una volta, in maniera energica e senza ulteriori indugi o procrastinazioni, la grave emergenza sanitaria e gli annosi deficit strutturali e di organico che riguardano la sanità a Cosenza e in provincia, all'attenzione dell'opinione pubblica, dei rappresentanti del Governo nazionale, dei parlamentari calabresi, perché facciano propria e promuovano questa autentica battaglia, del Governatore della Regione Calabria e delle autorità sanitarie regionali e provinciali. Una grave emergenza sanitaria alla quale sta dando un ulteriore colpo la preoccupante impennata del numero dei contagi, l'aumento degli ammalati di Covid e l'alto numero di decessi che si stanno verificando negli ospedali e nelle strutture sanitarie del territorio. Una situazione diventata insostenibile e della quale bisognerà farsi immediatamente carico uscendo dal pericoloso immobilismo delle autorità sanitarie preposte che rischia di ledere irrimediabilmente il diritto alla salute, valore essenziale e costituzionalmente tutelato, dei cittadini che appartengono alle nostre comunità. Le carenze di organico che continuano a registrarsi presso il presidio ospedaliero dell'Annunziata di Cosenza, insieme alla oggettiva difficoltà di assicurare le cure necessarie agli ammalati di Covid, separati in modo precario dai pazienti presenti in pronto soccorso a causa di altre patologie, rappresentano un pericolosissimo vulnus e rendono la situazione quanto mai esplosiva ed intollerabile, amplificando i pericoli del contagio sia per il personale sanitario che per l'utenza ospedaliera. Ciò premesso, non possiamo, nel contempo, non rivolgere un particolare plauso ed apprezzamento all'indirizzo dei medici e di tutto il personale sanitario in servizio all'Ospedale dell'Annunziata, che, in prima linea, stanno profondendo enormi energie per contrapporsi al dilagare della pandemia, non risparmiandosi in alcun modo nel prestare soccorso ai tanti pazienti covid che giungono all'Annunziata, tante volte già in condizioni critiche. Per fronteggiare adeguatamente queste carenze di personale sono state emanate, dal Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, diverse ordinanze, per chiedere all'Azienda ospedaliera di provvedere al reclutamento di personale sanitario per far fronte alla situazione di grave emergenza che, sin dall'inizio della pandemia, stava vivendo l'Ospedale della città di Cosenza. Ora come allora, il nosocomio cosentino, alla luce della sempre maggiore diffusione dei contagi da Covid-19, non riesce più, non essendo state le sollecitazioni seguite da fatti concludenti e con le risorse umane in organico, a soddisfare il bisogno di cure dei pazienti ricoverati. Per non parlare della situazione, di altrettanta gravità, in cui versa il Pronto soccorso dello stesso Ospedale che dovrebbe poter contare su 18 unità, per come previsto in pianta organica e che, invece, ne conta al momento solo 7 che ruotano a turno e che sono affiancati una tantum da qualche prestazione aggiuntiva. Al pronto soccorso, evidentemente sottodimensionato e dove, peraltro, è praticamente impossibile rispettare i percorsi covid, è diventata, purtroppo, una regola lo stazionamento di numerosi pazienti in attesa di ricovero in reparto, con qualche caso di decesso in ambulanza durante l'attesa.

E' paradossale che, mentre Catanzaro è giustamente dotato di due ospedali, Cosenza, che è una delle province più grandi d'Italia, ha un unico Ospedale Hub che deve servire tutta la provincia, con soli 450 posti letto (ne dovrebbe avere 709), 150 dei quali sono stati convertiti in posti Covid. Ciò comporta una notevole e grave riduzione dei servizi di assistenza ai pazienti con patologie diverse e, in generale, dei servizi ambulatoriali ordinari.

Non si registrano situazioni meno drammatiche all'interno degli Spoke e della rete ospedaliera provinciale. Gli Spoke di Corigliano-Rossano e Paola-Cetraro stanno contribuendo in maniera determinante per resistere all'urto della terza ondata pandemica, avendo allestito nei due presidi circa 80 posti di degenza covid con altrettanto sacrificio del personale medico ed infermieristico, mentre nel P.O. di Rossano il Pronto Soccorso è diventato ormai da settimane un reparto aggiunto in cui si curano e si tengono sotto osservazione solo ed esclusivamente pazienti con difficoltà respiratorie colpiti dal virus. Tutto il personale sta lavorando con turni massacranti, ma nonostante questo sta garantendo quotidianamente assistenza e cure a decine e decine di cittadini contagiati che convergono presso le strutture ospedaliere, e per questo li ringraziamo di cuore, ma dopo un anno dall'inizio della pandemia la situazione nella rete ospedaliera non doveva essere quella attuale. Non sono stati realizzati i posti di terapia intensiva e subintensiva previsti dal DCA 91 così come non sono stati realizzati i percorsi all'interno dei Pronto Soccorso, ma anche in questo caso il problema principale rimane la carenza di personale che rendeva ogni reparto precario già prima dell'emergenza pandemica e che il Covid-19 ha reso ancor più palese. Serve quindi che l'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza attui un piano straordinario di assunzione che consenta non solo di supportare e consolidare i reparti di pneumologia-covid, di rianimazione ed i Pronto Soccorso, ma anche di consentire di erogare a pieno regime, all'interno degli Spoke e della rete ospedaliera provinciale, l'assistenza sanitaria per tutte le altre patologie. In questo momento tutti i reparti che non si occupano di fronteggiare direttamente l'emergenza pandemica soffrono in parte per il sopraggiungere della pandemia, ma prevalentemente per carenze strutturali di personale ed investimenti che non sono accettabili, alla luce di una enorme platea di popolazione servita e di una estensione territoriale che non è possibile trascurare. Una rete ospedaliera funzionante e ben integrata consente l'erogazione di servizi di qualità sul territorio e rende efficienti l'Hub e gli Spoke.

Alla luce di quanto esposto, nel più breve tempo possibile e senza ulteriori indugi

CHIEDIAMO

- di incrementare immediatamente il personale sanitario dell'Ospedale, in particolare nell'Unità operativa complessa di medicina e chirurgia d'accettazione e d'emergenza (Pronto soccorso) e nei reparti dedicati alla cura del covid, con l'assunzione del personale aggiuntivo necessario;

- di avviare immediatamente un piano straordinario di assunzioni di personale medico, infermieristico ed assistenziale che consenta alle due Aziende sanitarie di dare respiro ai reparti impegnati a fronteggiare l'emergenza pandemica ed a colmare le lacune di tutti i dipartimenti già evidenziate nei Piani del Fabbisogno già approvati;

- di aumentare le terapie intensive, laddove esistono medici e reparti dedicati e provvisti di rianimazione e di incrementare i posti letto covid, compresi quelli di terapia subintensiva, nelle altre strutture collocate non distanti dai plessi ospedalieri dotati di terapia intensiva, anche mediante la riapertura e l'utilizzo degli ospedali chiusi come quello di Cariati;

- di riaprire immediatamente l'Ospedale militare da campo dell'Esercito, utile a decongestionare la struttura ospedaliera, invitando ancora una volta il commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera, che finora si è rifiutata di farlo, ad inviare al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, una dettagliata relazione che documenti lo stato di emergenza e la particolare situazione dell'Ospedale dell'Annunziata, necessaria ai fini della riattivazione dell'Ospedale militare da campo;

- di accelerare, in ogni modo possibile, la campagna vaccinale a Cosenza e in provincia, con l'invio di consistenti dosi di vaccino;

- che, soprattutto per i piccoli centri, che rappresentano la maggior parte del tessuto istituzionale della provincia, venga attribuita la responsabilità dell'organizzazione della somministrazione dei vaccini ai singoli Comuni, i quali, se dotati delle necessarie dosi vaccinali, consentirebbero di completare in tempi stretti le attuali fasi del piano di vaccinazione, sgravando l'azienda sanitaria di un ulteriore onere, ovviamente garantendo la tracciabilità della vaccinazione;

- di accelerare il più possibile le procedure per la realizzazione del costruendo ospedale della Sibaritide ed attivare con immediatezza, da parte del Presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, le procedure finalizzate alla costruzione del nuovo Ospedale Hub di Cosenza.

Nell'assicurare incondizionata disponibilità ad ogni utile cooperazione e sinergia istituzionale volta a far fronte all'attuale situazione emergenziale, si confida nel positivo accoglimento e nell'immediata attuazione delle richieste contenute nel presente documento.