Incendio a Corigliano-Rossano, il sindaco: "'Ndrangheta e ricatti fuori dai cantieri"

"Le intimidazioni dolose delle ultime ore - che potrebbero essere correlate al cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide, sono espressione vile di chi vorrebbe intimorire una comunità un tessuto produttivo e forse mettere le mani su alcuni cantieri. Lo diciamo con grande chiarezza: la 'ndrangheta è il nemico numero uno della nostra città e della Calabria".

Queste le parole del sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi alla luce dell'episodio di incendio doloso che la scorsa notte ha interessato una zona centrale della città, nei pressi di Torre Pisani.

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Una situazione, quella delle intimidazioni, già portata nelle scorse settimane all'attenzione del Prefetto, cui il primo cittadino di Corigliano-Rossano ha chiesto maggiore presenza dello Stato sul territorio e un focus sulla sicurezza.

"Gli organi preposti accertino immediatamente autori, mandanti e ragioni degli atti degli ultimi mesi ed aiutano le istituzioni pubbliche ad estirpare la fetida malapianta della criminalità organizzata e del ricatto dal territorio e dal nostro laborioso tessuto produttivo. Non ci siamo mai lasciati intimidire e non ci lasceremo mai intimidire dalla vigliaccheria di questi gesti. Sono sicuro che la reazione collettiva a questi atti da parte di tutte le istituzioni e della società civile sarà forte e decisa. A Corigliano-Rossano non deve restare spazio per questo ignobile malaffare".