Cosenza, Apicella: “Nuovi progetti per sostenere le attività commerciali”

"La crisi dettata dalle restrizioni che la Pandemia ci sta imponendo sembra non terminerà così presto come in tanti auspicavano, sia a causa della scarsità dei vaccini sia per l'impatto che le varianti stanno avendo su una nuova diffusione del virus in tutto il nostro Paese. Il commercio è sicuramente tra i settori più colpiti, assieme alla cultura e agli eventi/spettacoli. Ciò che dobbiamo comprendere è che non si tornerà più indietro; domani non sarà più come il 20 febbraio 2020, l'ultimo giorno prima dello scoppio della Pandemia in Italia. Dai ristoranti ai bar, fino alle pasticcerie. Dai negozi di abbigliamento e gioielli ai centri estetici. Ma anche palestre, piscine e centri sportivi. L'emergenza Coronavirus ha imposto un alt al commercio e le insegne commerciali hanno dovuto abbassare le saracinesche senza poter più pagare affitti, utenze, dipendenti. L'unico modo per contenere contagi esponenziali del virus, lo ricordiamo, è rimanere a casa. E, se a casa dobbiamo restare, da casa ci dobbiamo reinventare.

Un momento sicuramente difficile, ma che può rappresentare un'occasione per il commercio per reinventarsi, cogliendo anche gli spunti arrivati da queste settimane. Come ad esempio il boom delle consegne a domicilio, che non ha investito soltanto l'alimentare e la ristorazione ma anche tantissime altre categorie. I supermercati che già prima offrivano la consegna della spesa a domicilio, hanno visto triplicare le richieste. Ma anche bar, gelaterie, pizzerie, pasticcerie, farmacie, ferramenta, vivai e fioristi, abbigliamento, scarpe, articoli per l'infanzia, prodotti per gli animali, cosmesi e tantissime altre attività hanno attivato questo servizio, in gran parte per la prima volta. Proprio per questo motivo le associazioni rappresentative del mondo degli esercenti commerciali e le istituzioni dovrebbero lavorare per creare un nuovo modello di commercio, chiamiamolo pure un "commercio di prossimità" che abbia come valore aggiunto per i cittadini/clienti: il servizio, il rapporto umano e tutti quei valori che un e-commerce non può garantire, soprattutto ad una fascia di persone anziane sole, sempre più numerosa nella nostra città e regione.

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"C'è bisogno di ripensare il punto vendita come un luogo di consiglio e incontro, incrociare il modello di vendita con le nuove sensibilità e bisogni, quindi, organizzare tramite delle cooperative un servizio di ritiro (in negozio) e consegna (al cliente) efficiente e che copra tutta la "spesa" e non solo lo shopping in un singolo negozio. Insomma, per affrontare i prossimi mesi ed evitare che le serrande restino abbassate e i nostri centri diventino deserti, tutti gli attori in causa devono innovare le politiche e le azioni. Durante la Pandemia di marzo ad esempio alcuni negozi di Casali, un quartiere tra i più belli della nostra città, hanno fatto rete tra macelleria, ortofrutta e alimentari, con consegne in tutta la città dei prodotti e anticipando in tal modo tali proposte.

Cosa potrà fare il Comune dal canto suo? Mettere a disposizione a supporto del commercio i fondi devoluti dalla Regione Calabria con la DGR n.447 del 9/12/2020 per un importo pari a 100.000,00 euro.

Credo che promuovendo una piattaforma che incroci web e reale si possa favorire lo shopping nei negozi cittadini, incentivando la consegna e programmando i ritiri così da ridurre gli assembramenti e permettere alle persone di gestire meglio il proprio tempo (sempre più risicato). Un lavoro che ha bisogno di un investimento che deve incontrare da una parte il pubblico che ha necessità di avere una città viva e in salute, dall'altra il privato che se da solo si può sentire inerme davanti ai giganti del Web, in associazione con altri soggetti può invece proporre un nuovo modello che già in alcune realtà del Nord Europa si sta facendo spazio: un servizio umano che valga più dell'euro risparmiato con Amazon, non può essere che questo il modello da inseguire, poiché se invece si vuole giocare sui prezzi bassi si rischia solo di scontrarsi contro un muro e di avviare una triste guerra dei poveri.

Ci sarà dunque una ripartenza, ma dovrà essere su basi nuove. Chi sarà in grado di interpretarle e anticiparle, avrà in mano le carte per affrontare il futuro guardandolo dritto negli occhi, con coraggio.

Io credo molto in questo nuovo modello che possiamo costruire assieme, mi farebbe piacere avere il parere dei diretti interessati: commercianti, giovani, cittadini in genere, perché solo con proattività e partecipazione potremo portare la città fuori da questa crisi e averla migliore, viva e produttiva nei prossimi mesi e anni".

E' quanto si legge in una nota del consigliere comunale di Cosenza e presidente della commissione Attività produttive, Annalisa Apicella.