Piani di eliminazione delle barriere architettoniche. il plauso dell’UICI all’amministrazione comunale di Rende

Nei giorni scorsi la giunta comunale di Rende ha siglato un accordo di collaborazione di importanza storica per l'intera città. Infatti, in base alla delibera comunale del 21 gennaio sarà istituitoun tavolo tecnico-operativo tra l'amministrazione comunale, l'UICI (Unione italiana ciechi e ipovedenti) e la S.A.M., organizzazione di volontariato impegnata fortemente sul fronte dell'accessibilità.

Lo scopo di questo tavolo di lavoro è quello di realizzare una vasta opera di studio dell'intero territorio comunale, in modo da procedere in maniera tangibile e chirurgica all'abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali rivolte alle persone non vedenti. Ciò, inoltre, consentirà un adeguamento dell'urbanistica e dell'edilizia cittadina alla normativa europea e italiana sulla materia, un obiettivo il cui raggiungimento era richiesto, e si attendeva con ansia, da circa 30 anni. Infatti, l'attività di ricognizione e monitoraggio svolta dal tavolo tecnico permetterà finalmente la redazione, naturalmente per la parte inerente alla disabilità visiva, dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi pubblici e negli edifici pubblici già esistenti; ma consentirà anche lo svolgimento di attività di accertamento anche sulle nuove costruzioni.

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La svolta storica, però, non risiede semplicemente nel pur necessario adeguamento normativo, quanto – si legge in un comunicato stampa - nell'opera di riflessione dialettica condotta tra l'attuale amministrazione comunale, fermamente attenta alla questione dell'attuazione più ampia possibile dei diritti umani, specie con riferimento ai più svantaggiati in un contesto di realizzazione palpabiledell'eguaglianza sostanziale, e le formazioni associative provenienti dalla società civile. L'attività di dialogo stringente tra l'amministrazione, condotta soprattutto attraverso le persone del sindaco Marcello Manna e dell'assessora Annamaria Artese, insieme all'UICI, con cui vige da tempo immemore un rapportosolido, e la S.A.M., costituiscono un esempio di buona politica e di civismo attivo. Un esempio certo fulgido e singolare nell'attuale momento storico, ma che conferma ancor di più l'idea che quando politica e istanze della società civile operano insieme e in sinergia è possibile il raggiungimento di obiettivi di cui ne sono beneficiari in prima persona anzitutto i singoli cittadini. Perché l'accessibilità, sia chiaro, riguarda tutti, proprio come segno tangibile del conseguimento del carattere civile e democratico dell'intera società, non semplicemente di certi singoli. D'altronde non v'è civiltà senza inclusione e integrazione. E possiamo affermare che dal 21 Gennaio questo sia diventato chiaro a tutti.