Ospedale da campo a Cosenza, Occhiuto: "Boccia sempre presente per la Calabria"

Occhiuto-Boccia - 5Il Ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il Capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, sono arrivati questa mattina a Cosenza per visitare l'Ospedale militare da campo allestito nell'area della stazione ferroviaria di Vaglio Lise. Ad accoglierli, il Sindaco Mario Occhiuto, insieme a tutto il team operativo dell'Esercito, coordinato dal Generale Roberto Nardone e dal Colonnello Alfonso Zizza, direttore dell'ospedale militare di Messina. Il Ministro Boccia e il Capo della Protezione civile nazionale Borrelli, accompagnati dal Sindaco Occhiuto e dai militari dell'Esercito, hanno passato in rassegna, insieme al Presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, la struttura dell'Ospedale da campo, visitando i moduli che ospiteranno pazienti con sintomatologia di tipo medio ed anche quelli dove sono state allestite le terapie sub-intensive e i laboratori per le analisi e quello per processare i tamponi. Soffermandosi con i giornalisti, il Ministro Boccia ha sottolineato che l'Ospedale militare da campo "è la soluzione per l'emergenza acuta di una provincia, come quella di Cosenza, che ha bisogno della vicinanza dello Stato con tutte le sue forze. Con il Sindaco Occhiuto, l'Esercito e il Prefetto – ha aggiunto il Ministro - abbiamo fatto il punto della situazione. Questa è una soluzione per l'emergenza assoluta in cui siamo e Cosenza aveva bisogno dell'aiuto dello Stato ed era nostro dovere garantirlo. Questo ospedale da campo mette in sicurezza un'intera area". Un ringraziamento particolare è stato rivolto dal Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto al Ministro Boccia "sempre presente in Calabria per ogni problematica". Poi Occhiuto ha ribadito che "l'Ospedale militare da campo non è certo la panacea per i problemi della sanità, nella misura in cui sono state fatte nel passato delle scelte che hanno portato anche ad un ridimensionamento delle strutture sanitarie sul territorio, alcune chiuse, altre sottoutilizzate. E' chiaro che in prospettiva – ha detto ancora Occhiuto - questa situazione deve essere rivista. Non è possibile che in provincia di Cosenza ci sia solo un'Ospedale Hub per una popolazione così ampia e un territorio così vasto. Se in Calabria le caratteristiche geomorfologiche portano anche a considerare un'organizzazione diversa che giustifichi la presenza degli ospedali di montagna, è importante che questi non siano più solo luoghi dove si è fatta clientela, come in passato, a beneficio del potente di turno, ma devono, invece, diventare delle strutture dove si erogano servizi sanitari di qualità e dove ci sono medici, anestesisti e personale sanitario in grado di curare bene i pazienti". Occhiuto non ha dubbi: "C'è la necessità – ha sottolineato ancora - di una riorganizzazione complessiva del sistema sanità in Calabria ed anche di porre fine alla fase di commissariamento che è stata troppo lunga e che non è servita assolutamente a nulla. Abbiamo visto quello che è successo negli ultimi anni, abbiamo anche assistito anche ad un aumento a dismisura del debito e la qualità dei servizi sanitari essenziali è oggi inferiore a quella delle altre regioni". Sul commissariamento il Ministro Boccia è stato categorico: "il commissario ad acta – ha puntualizzato il titolare del dicastero agli Affari regionali - non deve diventare una figura mitologica, ma, come tutti i commissari ad acta che ci sono sempre stati nelle regioni che hanno dovuto ripianare i disavanzi, farà il ripianatore di disavanzi che meriteranno di essere passati sotto la lente d'ingrandimento, ma noi oggi dobbiamo occuparci di posti letto, di tamponi, di sicurezza sanitaria e pensare alle famiglie che piangono i loro cari e agli operatori sanitari che rischiano ogni giorno la vita e tutto questo lo facciamo indipendentemente dal commissario ad acta. Quando ci sarà il nuovo commissario – ha aggiunto Boccia - si occuperà, come è giusto che sia, del controllo delle procedure. Poi è evidente che in questa regione, come in tante regioni che sono andate in disavanzo e sono state riordinate dal punto di vista della gestione economico-finanziaria, le procedure legate alle gare, le attività con cui si gestiscono le risorse pubbliche dovranno essere coerenti con le tante inchieste che la magistratura, che ringrazio, ha fatto e continuerà a fare". Il Sindaco Occhiuto ha espresso soddisfazione per la struttura che è stata allestita. "Una struttura – ha detto ancora il Sindaco, a margine dell'incontro con il Ministro Boccia, il Capo della Protezione civile nazionale e il Presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì -che è stata destinata a Cosenza, che già esisteva e che poteva essere destinata altrove. Un Ospedale che è a supporto dell'Ospedale dell'Annunziata dove ci sono decine e decine di pazienti che ogni giorno stazionano in un'area Covid nel pronto soccorso con un surplus di pazienti che dovrebbero essere destinati ai vari reparti covid dove però non esistono posti letto". Occhiuto ha anche ricordato che all'interno dell'Ospedale da campo dell'Esercito allestito a Cosenza "non ci sono soltanto tende climatizzate pronte ad accogliere i pazienti (sono 40 i posti letto previsti per pazienti di media intensità) ma anche attrezzature elettromedicali, i posti di terapia intensiva e subintensiva, i laboratori radiologici, i laboratori per la processazione dei tamponi e quelli chimici. Dobbiamo ringraziare – ha detto ancora Occhiuto - per aver fatto fronte a questa situazione di emergenza, tutti quelli che hanno lavorato, a partire dall'Esercito che ha messo a disposizione questa struttura straordinaria, alla Protezione civile nazionale e regionale che ha risposto al nostro appello, alla Regione Calabria e al Governo e allo stesso Ministro Boccia che oggi è venuto qui e che è la dimostrazione plastica di questa collaborazione che in questo momento deve coinvolgere tutti. Chi rema contro – ha detto, infine, il Sindaco - rema contro la salvaguardia della salute dei cittadini. Oggi qui c'è bisogno di lavorare tutti insieme, poi ci sarà bisogno di risolvere in prospettiva i problemi della sanità calabrese, ma oggi dobbiamo mettere in sicurezza il territorio che è la cosa principale e questo ho fatto".

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A chi ha fatto notare che la situazione emergenziale in Calabria deve fare i conti con terapie intensive non funzionanti e ospedali fatiscenti, invocando l'intervento del Governo, il Ministro Boccia ha, inoltre, risposto che "lo Stato ha inviato, dall'inizio della pandemia, 46 milioni di materiali consumabili in Calabria, quasi 43 milioni di mascherine e tanti altri materiali che sono stati distribuiti e sono tutt'ora in distribuzione. Mentre parliamo – ha aggiunto Boccia - ci sono mezzi militari che continuano a distribuire alla Calabria i materiali di cui gli operatori sanitari e i cittadini hanno bisogno. Sono stati distribuiti già 193 ventilatori polmonari per terapia intensiva e sub-intensiva e devono diventare tutti posti letto. Molte cose sono state fatte e per questo ringrazio il Presidente Spirlì, per non essersi mai fermato da quando ha questa responsabilità, così come la compianta Presidente Jole Santelli con la quale abbiamo fatto un lavoro eccezionale, non semplice. La condizione della sanità calabrese – ha detto ancora il Ministro Boccia - la conoscete. E' figlia di una storia che non devo ricordare io a nessuno. Oggi è responsabilità dell'Italia intera mettere in sicurezza la sanità calabrese non solo per l'emergenza, ma anche per il futuro". E sugli ospedali chiusi: "gli Ospedali in parte sono stati chiusi, per alcuni ci sarà una valutazione oggettiva e tutti quelli che possono essere utilizzati lo saranno. E' obiettivo del Governo – ha sottolineato, inoltre, Boccia - rimettere in discussione anche il Decreto Ministeriale 70, perché se c'è una cosa che la pandemia ha insegnato, non solo all'Italia, ma all'Europa, è che un diritto universale come quello alla salute e, aggiungerei, quello all'istruzione, non dovrà essere mai compresso da vincoli di bilancio. Nello stesso tempo, il rispetto per i contribuenti e per il bilancio dello Stato lo si attua non sperperando denaro pubblico. Le due cose andranno sempre insieme. Lo Stato ci sarà per garantire il diritto universale alla salute, così come lo Stato dovrà essere accanto alla magistratura che fa pulizia di coloro che si impossessano di risorse pubbliche". Sulla Zona Rossa in Calabria Boccia ha, infine, sottolineato che "fino al 3 dicembre resta in vigore questo DPCM che ha funzionato e poi con le Regioni ci sarà un confronto con l'Istituto superiore di sanità e con il Ministero della Salute e il nuovo DPCM non dovrà essere di allentamento, ma di completamento della messa in sicurezza della sanità italiana e della sanità calabrese. La zona rossa è servita per mettere in sicurezza molte regioni e i numeri alla fine ci stanno dando ragione, perché non era facile scendere da un indice RT complessivo del Paese di 1,72. Siamo scesi sensibilmente nelle ultime settimane e io penso che scenderemo ancora, ma non ci basta più, nel senso che non vogliamo accontentarci di un RT che scende, ma dobbiamo accontentarci dei pronto soccorso vuoti e in questo momento l'obiettivo deve essere soprattutto questo. Ora, quello che deve maggiormente interessare – ha concluso Boccia - non è solo ridurre i contagi che sono in leggera e, per fortuna, opportuna riduzione, ma dobbiamo ridurre il numero dei decessi che è ancora troppo alto".