Cosenza si candida a ricevere in donazione la "Maestà sofferente". Il Sindaco Occhiuto scrive a Gaetano Pesce, l'architetto ligure autore della prestigiosa opera

Cosenza potrebbe presto arricchire la sua imponente collezione di opere d'arte già presente sul territorio cittadino. Il Sindaco Mario Occhiuto ha, infatti, avanzato la candidatura della città a ricevere in donazione la "Maestà sofferente", prestigiosa opera dell'architetto ligure Gaetano Pesce. E lo ha fatto scrivendo una lettera allo stesso Pesce. "E' con immenso piacere – scrive Occhiuto - che ho appreso dalla stampa della Sua lodevolissima intenzione di donare alla Calabria la Sua "Maestà sofferente". Una notizia che per noi rappresentanti di quelle istituzioni impegnate nello sforzo proteso a fare delle nostre città non solo il luogo per la valorizzazione dei nostri giacimenti culturali, ambientali o paesaggistici, ma una sorta di work in progress che si arricchisce di volta in volta di una sempre continua creatività, è quasi un toccasana e, al tempo stesso, una conferma, ove mai ve ne fosse bisogno, che ciò in cui abbiamo investito non è stato inutile.

Mi sento di esprimerLe, accanto all'apprezzamento per la Sua iniziativa – prosegue la lettera del Sindaco Occhiuto all'architetto Pesce - anche la legittima aspirazione, per la città che mi onoro di guidare, a candidarsi ad ospitare la Sua pregevolissima opera.

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Ritengo, infatti, che la città di Cosenza abbia le carte in regola e più di un titolo per accogliere la Sua donazione.

A suffragio della nostra più che legittima aspirazione – sottolinea Mario Occhiuto -c'è da considerare, anzitutto, a Cosenza, la presenza del MAB (Museo all'aperto Bilotti) che si snoda lungo l'isola pedonale di Corso Mazzini e dove sono presenti sculture di assoluto valore, opera dei maestri del '900: da Mimmo Rotella a Giorgio De Chirico, da Giacomo Manzù ad Amedeo Modigliani, da Pietro Consagra a Salvador Dalì, da Giò Pomodoro a Sasha Sosno. Nell'ottobre dello scorso anno, il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo ha dichiarato, con apposito decreto, collezione "d'interesse storico e artistico", la "Collezione di 20 opere d'arte" esposte nel Museo all'Aperto Bilotti (MAB), in quanto composta di sculture eseguite da artisti che rappresentano alcune delle diverse correnti di arte contemporanea che percorrono il XX secolo. Il riconoscimento del Ministero ha fatto sì che la città di Cosenza – prosegue la lettera di Occhiuto a Pesce - si affermasse sempre di più come città innovativa che fa della scena contemporanea la cifra di un'urbanità creativa e sostenibile. Il MAB sarà presto arricchito di ulteriori nuove acquisizioni: altre 11 opere d'arte, appartenenti ad alcuni tra i più importanti artisti italiani del Novecento, come Giacomo Balla, Antonietta Raphael Mafai, Gino Severini, Alba Gonzales, Mario Sironi e Umberto Mastroianni.

Ma i titoli spendibili per Cosenza non si limitano al MAB – dice ancora Occhiuto -.

A Cosenza abbiamo realizzato, durante la mia sindacatura, 27 residenze per artisti provenienti da tutto il mondo per rendere vitale lo scambio tra arte, architettura, paesaggio e cultura. Il progetto, denominato BoCS Art, dal nome attribuito alle residenze d'artista, rappresenta un caso di eccellenza che continua a suscitare molto interesse. Dopo il Premio SMAU del 2015 che è valso a Cosenza un riconoscimento tra le città più innovative e l'attenzione di autorevoli testate specializzate, un ulteriore riconoscimento al progetto è venuto anche dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) e soprattutto dai Gruppi Giovani del FAI che nel 2019, per le Giornate del FAI d'Autunno, hanno prescelto, per le loro visite, proprio i BoCS Art e il BocS Museum dove sono raccolte le opere che gli artisti succedutisi nelle residenze di viale George Norman Douglas (sul Lungofiume Crati) hanno donato alla città. Con il progetto BoCs art, Cosenza ha perseguito l'obiettivo di portare avanti l'idea della valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici e culturali, ma anche quello di farne una città opera d'arte e fabbrica creativa. Il futuro, infatti, è anche quello della creatività e dell'innovazione. Ai BoCS art si è affermata una prima forma di contaminazione culturale. Su quel fiume che scorre lungo i BoCs art sono passati tanti artisti contemporanei. Questa esperienza – afferma ancora Occhiuto - sta lasciando a Cosenza un patrimonio sia materiale e che riguarda le opere che vengono consegnate e donate alla città, sia immateriale, perché permette a Cosenza di farsi conoscere all'esterno in un ambito internazionale, oltre che essere uno strumento di confronto per gli artisti con il territorio.

Ci sarebbero ancora tante altre ragioni perché la Sua "Maestà sofferente" possa approdare a Cosenza. L'elencazione potrebbe continuare all'infinito, ma prodursi in una simile enunciazione rischierebbe l'autoreferenzialità ed è una modalità che non ci appartiene.

Un'ultima cosa, però, vorrei aggiungerla e riguarda la presenza a Cosenza di diverse altre opere che dimostrano la nostra capacità ad investire nell'architettura contemporanea: dal Ponte "San Francesco di Paola", progettato dall'architetto spagnolo di fama internazionale Santiago Calatrava al Planetario intitolato a "Giovan Battista Amico". Il Ponte di Calatrava guarda al centro storico della città, ma anche alla parte nuova e diventa il simbolo non solo di una città, ma di tutto un Sud che guarda al futuro e all'Europa con speranza e fiducia. Sostenuto da un'antenna in acciaio alta 104 metri, del peso di 800 tonnellate, il Ponte "San Francesco di Paola", progettato dall'archistar spagnola, è lungo 103 metri. Dall'antenna divergono gli stralli, sì da attribuirgli la forma particolare di un'arpa gigante. Con il Ponte di Calatrava, Cosenza ha realizzato un'idea visionaria di una città che, rispettando il passato, si proietta nel futuro, grazie ad un segno tangibile di qualità e cultura raffinata che stimola i giovani, cui è dedicato, al rispetto e alla bellezza e a portare con sé questo patrimonio anche quando si recano in altri contesti nei quali parlano della propria città. Il Ponte più strallato d'Europa ha anche un carattere scultoreo, da intendere come una "scultura monumentale" che si integra in un sforzo che protende Cosenza verso l'aspirazione ad essere per sempre una città d'arte. Un simbolo creativo e innovativo non solo per Cosenza, ma per tutta la Calabria che indica che dal Sud può partire una nuova stagione di riqualificazione dei territori.

Il Planetario intitolato all'astronomo cosentino del 1500 Giovan Battista Amico, pioniere dell'astronomia moderna e anticipatore del realismo fisico-matematico di Galileo Galilei è uno dei planetari con un sistema di proiezione tra i più avanzati attualmente in Italia e tra quelli più all'avanguardia sia in Europa che nel mondo. Fiore all'occhiello del planetario di Cosenza è il proiettore ottico Starmaster ZMP della Zeiss, unico in Italia e tra i migliori d'Europa, capace di proiettare nella cupola fino a 4000 stelle. Nel comitato scientifico, di particolare prestigio, spicca anche la figura dell'astrofisica di fama internazionale Sandra Savaglio. Il Planetario "Giovan Battista Amico" è un autentico gioiello non solo dal punto di vista architettonico, ma diventa anche simbolo di una crescita culturale sul fertilissimo terreno della divulgazione scientifica. Oggi rappresenta un'occasione per la città e per il turismo e una nuova tappa di quel modello di sviluppo e crescita del territorio volto a valorizzare le nostre radici e le nostre identità culturali, facendone una ricchezza.

Per concludere, oggi Cosenza è una città con 15 nuove piazze, con viali che hanno sostituito le vecchie strade, arrivando anche a vincere le ritrosìe dei cittadini. Se potessi scegliere una città del futuro sceglierei una città senza auto, con pezzi di qualità architettonica inseriti nei quartieri dormitorio o degradati. Una città che abbia un centro più esteso con opere di riconnessione urbana e che restituisce ai cittadini quegli spazi una volta di attraversamento e inquinati.

Non mi resta che invitarLa, dunque – conclude la sua lettera a Gaetano Pesce il Sindaco Occhiuto - a trascorrere qualche giorno a Cosenza, sì da rendersi personalmente conto del contesto culturale e architettonico nei quali la città è immersa. Sarà Lei e soltanto Lei a valutare la possibilità, che ci gratificherebbe enormemente, di poter donare alla nostra città la Sua importante installazione".