Regione revoca autorizzazione integrata ambientale al depuratore di Bisignano: ambientalisti annunciano proteste

La Regione Calabria, con decreto dirigenziale del dipartimento Ambiente e Territorio ha revocato l'Autorizzazione Integrata Ambientale all'impianto di depurazione e trattamento di rifiuti liquidi pericolosi e non situato nel Comune di Bisignano, in provincia di Cosenza. L'impianto, gestito dalla Consuleco Srl, è stato sequestrato con ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza che contesta lo sversamento nel fiume Mucone di ''svariati quantitativi di rifiuti e reflui fognari non correttamente trattati e depurati''. Condotte che hanno determinato scarichi ripetuti e continui (dal febbraio 2018 al novembre 2019) di liquami contaminati nel corso fluviale arrecando, come è scritto nel decreto di revoca ''gravi situazioni di pericolo o di danno per l'ambiente e per la salute pubblica''. Gli attivisti del comitato di cittadini ed agricoltori dell'associazione ambientalista Valle del Crati di Bisignano a seguito di questa decisione denunciano ''l'atteggiamento di chiusura e di non disponibilità al confronto, da parte del sindaco e degli amministratori di maggioranza in consiglio comunale''. ''Un comportamento - si legge in una nota diramata dall'associazione ambientalista - poco rispettoso nei confronti dei cittadini che hanno più volte richiesto e sollecitato incontri finalizzati ad acquisire informazioni sulle azioni messe in atto o da mettere in atto per la definitiva chiusura del depuratore privato della Consuleco, oggetto dell'inchiesta Arsenico della Procura di Cosenza la quale, a seguito delle indagini effettuate dalla Guardia Forestale e dai carabinieri, ha accertato lo sversamento di reflui industriali, senza alcun trattamento di depurazione e valori di sostanze inquinanti 40mila volte superiori ai limiti consentiti nelle acque del fiume Muccone causando grave inquinamento ambientale''.

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I componenti dell'Associazione lamentano l'assenza di volontà da parte del Comune di Bisignano ''di voler produrre atti utili alla revoca definitiva della convenzione che concede alla Consuleco di operare sul territorio comunale e di procedere allo smantellamento dell'impianto inquinante, nonostante i Decreti del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria con i quali è stata prima sospesa e poi ritirata definitivamente l'Autorizzazione Integrata Ambientale''. ''È grave e incomprensibile - sostiene l'associazione Valle del Crati Bisignano - la posizione assunta dagli amministratori che invece di dare risposte certe ai cittadini preoccupati per l'ambiente e per la loro salute, si limitano a fare da spettatori delle iniziative regionali anziché essere essi stessi protagonisti di azioni decisorie e decisive nel territorio del proprio comune, quali, ad esempio, prima fra tutte, la costituzione di parte civile come parte lesa, nel procedimento penale. Il tutto mentre giungono notizie di strani e inopportuni incontri tra l'amministratore delegato della Consuleco (sottoposto ad obbligo di dimora), un assessore, un consigliere di minoranza e un dirigente dell'ufficio tecnico del comune, nei pressi di un bar di Luzzi''. Il comitato ambientalista ribadisce la necessità di un incontro con l'amministrazione comunale non escludendo azioni di protesta più incisive. (Adnkronos)