Arte, "Il Patrocinio di San Vitalino" ritorna a Catanzaro. Abramo: "Risultato importante"

Il dipinto "Il patrocinio di san Vitaliano" è ritornato a Catanzaro per essere restaurato ed esposto al Marca.

L'opera che il pittore Vitaliano Alfì aveva donato alla Diocesi di Catanzaro nel 1746, e che è stata esposta nella chiesa del Monte fino al 1960, è stata trasferita venerdì 21 gennaio dall'eremo della consolazione di Reggio Calabria al Museo d'arte contemporanea di Catanzaro grazie alla convezione sottoscritta dalla Provincia e il ministro provinciale dei Padri cappuccini Pietro Amendola.

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Le operazioni di imballaggio, trasporto e il successivo report sulle condizioni del quadro sono state offerte gratuitamente dall'azienda Desta, che ha preso in carico anche i costi per il restauro della tela che verrà eseguito, sotto la supervisione della Soprintendenza, dallo specialista Mantella.

"Il lungo e articolato dialogo messo in atto con i Padri cappuccini ha consentito di ottenere un risultato fondamentale per la straordinaria valenza che il quadro riveste per il capoluogo calabrese", hanno sottolineato il sindaco e presidente Sergio Abramo e l'assessore Danilo Russo, che hanno seguito in prima persona il recupero dell'opera e hanno indicato nella "sinergia fra enti pubblici, istituzioni religiose e società private, l'ennesimo beneficio garantito alla collettività. A Desta, e a tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, rivolgiamo un sentito e sincero ringraziamento".

Oggetto di numerosi studi, "Il patrocinio di san Vitaliano" è l'unico quadro in cui, oltre al santo patrono raffigurato nell'atto di affidare Catanzaro alla vergine Maria, è rappresentata la città. "Si tratta di una testimonianza visiva che ha un valore inestimabile sul piano storico", hanno aggiunto Abramo e Russo evidenziando anche il supporto legale del Comune alla stesura della convenzione fra Provincia, per la quale ha avuto un ruolo essenziale il dirigente Gregorio De Vinci, e Padri cappuccini. "In questo modo è stata data una risposta concreta alle associazioni e al comitato spontaneo che avevano fatto per il rientro di questo quadro a Catanzaro una legittima battaglia", hanno spiegato ancora Abramo e Russo.

Fra operazioni di restauro e la successiva mostra al Marca, il dipinto rimarrà in città per almeno 18 mesi.