Gratteri ancora contro la Riforma Cartabia: "Passi in avanti, ma il 'peccato originale' è l'improcedibilità"

grattericonvegno24nov"Il passo in avanti e' che, soprattutto nel regime transitorio fino al 2025, i termini massimi di 2 anni per l'appello e di un anno per la Cassazione inizialmente previsti sono raddoppiati per i reati 'ordinari' e triplicati per i reati con l'aggravante mafiosa. E certamente un tempo maggiore per celebrare i processi di secondo e di terzo grado dara' un po' di respiro e consentira' di definirne di piu', prima che scatti l'improcedibilita'".

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Cosi' il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in un'intervista a 'Il Fatto Quotidiano', parlando della riforma della giustizia. Per Gratteri, "e' proprio la struttura dell'improcedibilita' il peccato originale di questa cosiddetta riforma". E poi spiega: "l'improcedibilita' non velocizza" i processi, "anzi li moltiplica incoraggiando le impugnazioni strumentali ad allungare i tempi; si limita a 'tagliare' il numero dei processi che potranno concludersi con un accertamento definitivo, vanificando le risorse umane ed economiche investite fino a quel momento, oltre a negare i legittimi desideri di giustizia di tanti cittadini. Se davvero qualcuno avesse voluto processi piu' rapidi, avrebbe dovuto almeno fissare un "contraltare" per bilanciare i danni ed evitare, almeno a lungo termine, lo sfacelo a cui andremo incontro". "Gli interventi devono essere a monte, non a valle - sottolinea il magistrato - non bisogna far arrivare questa valanga di processi in secondo grado".