L'Anm di Catanzaro boccia la riforma Cartabia: "Assolutamente inidonea"

toghe-3"Riteniamo la riforma del processo penale recentemente approvata dal Consiglio dei ministri assolutamente inidonea a risolvere gli annosi problemi della qualità dell'attività giurisdizionale, dei tempi dei processi e soprattutto della crescente domanda di giustizia proveniente dai tanti cittadini onesti del nostro Paese e, in particolare, di questo territorio". Lo scrive, in una nota, l'Associazione nazionale magistrati (Anm) di Catanzaro. "Pur in presenza di apprezzabili, ma marginali, novità positive a destare forti perplessità - sostiene l'Anm di Catanzaro - sono tra le novità più significativa dell'impianto riformatore: la cosiddetta improcedibilità per le ipotesi di superamento dei termini di due anni ed un anno, rispettivamente per il giudizio di appello e per quello di Cassazione, che ha l'effetto di vanificare le risorse umane ed economiche investite fino a quel momento, oltreché a frustrare le legittime aspettative di giustizia dei cittadini, con pesanti ricadute in termini di credibilità del sistema-giustizia e di diffusa impunità; la retrodatazione dell'iscrizione delle notizie di reato, l'introduzione dell'udienza filtro 'predibattimentale' dei procedimenti a citazione diretta, la necessità di procedere a nuova istruttoria in caso di mutamento dell'organo giudicante, salvo in quest'ultimo caso, la possibilità di videoregistrare l'assunzione della prova, attività che allo stato richiede dotazioni tecnologiche non disponibili in misura adeguata negli uffici di questo Distretto".

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L'Anm di Catanzaro critica, inoltre, "la previsione di meccanismi procedurali che consentirebbero all'indagato e alla parte offesa di venire a conoscenza degli atti relativi alle indagini preliminari - scaduto il termine entro il quale il Pm debba determinarsi in ordine all'azione - che non tenendo conto della complessità delle attività investigative avrebbe l'effetto di frustrare l'ulteriore corso del procedimento" e "la previsione da parte del Parlamento di criteri di priorità nella selezione delle notizie di reato da trattare che presenta profili di incostituzionalità tanto rispetto al principio dell'obbligatorietà dell'azione penale quanto rispetto a quello dell'indipendenza ed autonomia della magistratura". L'Anm di Catanzaro conclude auspicando "una riforma che realizzi effettivamente l'obiettivo di velocizzare il processo, non frustrando le aspettative di giustizia dei cittadini".