"Nell'ultimo Consiglio comunale il sindaco Abramo, sincero come non mai, ha sottolineato il vero problema della città, cioè la mancata integrazione tra ospedale e Università che preclude la creazione di un'azienda ospedaliero-universitaria da 700 posti letto. Qualora, come mi auguro, venisse ottenuto questo importante risultato si renderebbe di fatto impossibile l'apertura di un'altra Facoltà di Medicina in Calabria. A nessuno verrebbe in mente di toccare la nostra Facoltà di Medicina se "protetta" da questo polo ospedaliero-didattico che blinderebbe pure le Scuole di specializzazione.
Purtroppo, però, come ha affermato lo stesso sindaco, la Legge regionale che dovrebbe realizzare l'integrazione è bloccata da una lobby di consiglieri regionali e medici che quella stessa integrazione non la vogliono e bloccano, in questo modo, anche i fondi per il nuovo ospedale ad essa collegati.
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Allora io mi domando: chi sono i componenti di questa lobby che vuole il male di Catanzaro opponendosi all'integrazione? Perché non fare i nomi? Sono forse lontano dalla verità se sostengo che questa lobby è la vera "massomafia" i cui adepti antepongono gli interessi personali, familiari o dei propri "fratelli" a quelli dei cittadini?
Mi auguro che l'integrazione e la creazione di un'azienda ospedaliero-universitaria unica a Catanzaro diventi argomento vero nella campagna elettorale per le Regionali. Qualsiasi candidato governatore, da qualunque territorio provenga, dovrebbe farne un suo vessillo". Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Catanzaro, Eugenio Riccio.