'Ndrangheta, Dda Catanzaro: "Dichiarazioni Grande Aracri inattendibili. Sospetto disegno criminoso"

grandearacrinicolino500Dichiarazioni non attendibili: è questo che si apprende dalle parole della Dda di Catanzaro in riferimento alla recente collaborazione del boss Nicolino Grande Aracri. I Pm - Nicola Gratteri, l'aggiunto Vincenzo Capomolla, Domenico Guarascio e Paolo Sirleo -, infatti, sospettano che dietro la decisione possa esserci un "disegno criminoso".

Le dichiarazioni dei magistrati si possono leggere nella relazione depositata nell'ambito di un procedimento davanti al Gip sulla richiesta di revoca della sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Domenico Grande Aracri.

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È circa metà marzo di quest'anno quando il boss Aracri aveva disposto una collaborazione con la Procura: "Nel tempestivo ambito di valutazione delle dichiarazioni del detenuto - sostengono i magistrati - l'Ufficio scrivente perveniva a conclusivo giudizio di inattendibilità (rectius non credibilità) del dichiarante, con il sospetto peraltro che l'intento collaborativo celasse un vero e proprio disegno criminoso".

Infatti, a far sorgere i sospetti ai Pm sono proprio i primi interrogatori avuti con il boss, nel corso dei quali si prendono in esame alcuni casi di omicidio.

"Lei non è il picciotto, lo sgarrista, che può non sapere certe dinamiche omicidiarie in maniera approfondita" gli fa presente il pm Guarascio mentre Gratteri, rivolgendosi al boss gli dice: "Grande Aracri, qua non possiamo andare avanti su ogni episodio, su ogni episodio stiamo facendo un processo. Noi, quando un killer, un estorsore, un usuraio, diventa collaboratore di giustizia, si mette a parlare per una settimana e con tremila dettagli".