Asp Catanzaro, la terna commissariale: "Nuovo Atto Aziendale potenzia i servizi sanitari e ripristina reparti chiusi a Lamezia Terme"

lamezia ospedalealtra"Il nuovo Atto Aziendale varato dalla terna Commissariale dell'Asp di Catanzaro, guidata dal Prefetto Luisa Latella, ed in fase di valutazione da parte del Commissario ad Acta Prefetto Guido Longo, ha come obiettivo di riportate ordine all'interno del sistema assistenziale sanitario nella provincia di Catanzaro, mettendo al centro il cittadino, con l'intento di potenziare la rete dei servizi di prossimità. Inoltre viene ridata dignità ai tre presidi ospedalieri presenti sul territorio, adottando un modello dipartimentale onde consentire la razionalizzazione delle risorse umane, tecnologiche e strutturali disponibili, ma soprattutto vengono valorizzati servizi precedentemente soppressi senza motivo ed il tutto a vantaggio dei cittadini". E' quanto si legge in un comunicato stampa firmato dalla Commissione Straordinaria dell'ASP di Catanzaro.

"Questo nuovo Atto Aziendale, una volta approvato dal Commissario Longo, andrà a sostituire quello attualmente in vigore che era stato realizzato e approvato dalla gestione sciolta per infiltrazione mafiosa.

Andando nello specifico, con il nuovo Atto Aziendale nel livello territoriale – proseguono i commissari - si è adottata la medicina di prossimità grazie alla struttura dei Poli Territoriali e UCCP ed AFT ricadenti nei Distretti Sanitari, questo permette di ascoltare i bisogni della popolazione assistita attraverso un "ponte" che colleghi il territorio alla struttura sanitaria dove l'assistito ha la migliore erogazione in sinergia con la parte ospedaliera.

Viene riorganizzata la rete dei laboratori, in osservanza al DCA 62/2020, ripristinando il servizio di Microbiologia e Virologia nell'ambito del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme, salvaguardando le attività di Laboratorio di Patologi Clinica del PO di Soverato, cosi come quelle Presidio Ospedaliero di Soveria Mannelli. Inoltre sarà potenziata la cardiologia del Presidio Ospedaliero "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme con l'attivazione dell'Elettrofisiologia e della riabilitazione cardiologica presso il Presidio Ospedaliero di Soveria Mannelli, presso cui sarà realizzato il reparto per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentari H24, fortemente voluto dal Direttore Sanitario Aziendale Dott. Ilario Lazzaro, implementando un percorso diagnostico terapeutico assistenziale, multi-professionale e multidisciplinare. E ancora: nel Presidio Ospedaliero "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme verrà ripristinato anche il reparto di Malattie Infettive così come previsto dal DCA 64/2016, che la precedente gestione aveva soppresso senza motivo.

E' prevista nell'ambito Riabilitazione e Centro Protesi INAL la degenza ordinaria, grazie anche alla collaborazione scientifica l'U.O. Medicina Fisica e Riabilitativa della Azienda Ospedaliera Universitaria "Mater Domini".

Inoltre nell'Atto Aziendale, nell'ambito del Dipartimento Materno-Infantile, è stata rivolta una particolare attenzione al ruolo dei Consultori che, anche nel periodo COVID, hanno assicurato la realizzazione di percorsi di prevenzione, diagnosi e cura, al fine di garantire la tutela della salute della donna e dell'unità madre-neonato, contribuendo così a contenere, per quanto possibile, l'afflusso ai PS dei Presidi Ospedalieri.

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"Nel Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze trovano nuova allocazione i servizi di Neuropsichiatria Infantile secondo quanto riportato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri Conferenza Unificata Rep. Atti n. 4/CU del 24.01.2013.

Sicuramente – conclude la commissione straordinaria dell'Asp di Catanzaro - è un Atto Aziendale molto articolato e complesso, considerata la gestione di un territorio molto vasto, che ha il suo punto di forza nella valorizzazione delle competenze tecnico-professionali, nel potenziamento delle attività di prevenzione e dell'emergenza urgenza e nell'integrazione sinergica ospedale territorio. Certamente può essere ulteriormente migliorato, ma ciò è possibile solo attraverso una riorganizzazione regionale del sistema sanitario che riveda il ruolo fondante del territorio.