A Catanzaro rubato il cartello di "via Emanuela Loi", Fervicredo: "Una vergogna. Ma il vuoto che domina certe menti per fortuna è subissato dall'amore e dal rispetto che animano altri"

"Proviamo un grande senso di tristezza e di sconforto di fronte a gesti come quello compiuto a Catanzaro, dove qualcuno ha sradicato e rubato il cartello con cui era stata intitolata una via a Emanuela Loi. Assistiamo attoniti alla manifestazione del vuoto spinto che alberga in certe persone, di abissale ignoranza, di totale povertà interiore, dominate dalla sottocultura della prepotenza di cui, purtroppo, forse non si libereranno mai proprio per l'incapacità di distinguere e capire quel che di buono c'è". Mirko Schio, Presidente dell'Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), commenta così quanto avvenuto nel capoluogo calabrese, dove è stato rimosso da ignoti il cartello con l'indicazione della via dedicata a Catanzaro a Emanuela Loi, giovanissima agente della Polizia di Stato, e prima donna a entrare nel servizio scorte, deceduta a Palermo in via D'Amelio il 19 luglio 1992 nell'attentato costato la vita al giudice Paolo Borsellino.

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"La vergogna è tanta – aggiunge Schio -, di fronte a realtà in cui, evidentemente, non si fa ancora abbastanza per squarciare le tenebre e restituire libertà e speranza soprattutto alle nuove generazioni. Ma ci soccorre la consapevolezza che più di questi squallide manifestazioni di inciviltà e di prepotenza, possono e potranno i gesti di amore, di solidarietà, di rispetto e di dedizione che tanti compiono. Come gli amici della Polizia di Stato che lunedì, attraverso l'iniziativa di Fsp e Siulp, porteranno il loro omaggio simbolico a tutte le donne in divisa e non solo, attraverso la deposizione di fiori in 'via Emanuela Loi' dove, certamente, contribuiranno a porre rimedio all'offesa arrecata a un simbolo di coraggio, forza e spirito di servizio che, nella sua straordinaria semplicità, dovrebbe arrivare a tutti".