Coronavirus: a San Pietro a Maida il sindaco dispone il lockdown

sanpietroamaidaIl sindaco di San Pietro di a Maida, Domenico Giampa', ha disposto il lockdown nel suo comune dal 31 ottobre al 10 novembre dopo che sono stati riscontrati 15 positivi. Con una ordinanza, il primo cittadino ha disposto la chiusura delle attivita' commerciali e raccomanda di non uscire se non per necessita' di salute e lavoro o altri motivi urgenti. Disposta anche la chiusura di tutte le attivita' come parrucchieri, barbieri ed estetisti, delle attivita' di vendita al dettaglio, dei call center e delle ville comunali. Resteranno aperte solo le farmacie e le attivita' commerciali che riguardano generi alimentari e prodotti di igiene per la persona e la casa e i tabacchi. Anche i pub e i ristoranti potranno svolgere attivita' solo di asporto, preferibilmente consegna a domicilio. Sara' consentita anche la consegna di fiori al cimitero, esclusivamente con prenotazione telefonica, in occasione della commemorazione dei defunti. Restano aperti, ma solo su appuntamento, gli studi professionali, oltre ai servizi bancari, postali e di spedizione.

 

"Al momento sono gli unici di cui abbiamo la certezza ma sono ancora tanti i tamponi che devono essere processati, tra cui il mio, e in una situazione incompleta c'e' un'altra probabilita' che ci siano maggiori casi positivi, quindi anche se non siamo esageratamente preoccupati, stiamo attenti perche' la nostra comunita' vive in modo molto socievole". Cosi' il sindaco di San Pietro a Maida Domenico Giampa', ha spiegato, in un video su Facebook, la decisione di istituire il lockdown nel suo comune dopo 15 casi di positivita' al Covid-19. Per questo motivo, proprio davanti al palazzo comunale, e' stata montata una tenda dai volontari della Protezione civile, per effettuare i tamponi a chi ancora non l'ha effettuato all'interno delle proprie auto. I primi ad usufruire del drive in saranno i soggetti sintomatici che ancora non hanno fatto il test.

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"Stiamo lottando contro il tempo - ha aggiunto il primo cittadino - ed e' veramente dura sapere che abbiamo fatto di tutto per fare i tamponi e poi questi tamponi non vengono processati. quindi la situazione che stiamo vivendo e' drammatica. Per questa ragione, vista la pericolosita' e la facile diffusione del contagio. Visto che ci sono diversi nuclei familiari coinvolti adesso dobbiamo fare un lockdown locale. Fino a che non abbiamo il quadro chiaro della situazione perche' ci sono diversi soggetti che presento dei sintomi. Noi vogliamo essere dichiarati zona rossa, ma ancora non ci sono i parametri".