Reggina: squadra rinforzata ed obiettivo playoff, l'allenatore farà la differenza

aglietti galloTre mesi e mezzo dopo. La Reggina ha dato l'arrivederci alla Serie B ad inizio maggio, perdendo male al "Granillo" contro il Frosinone quando si aveva già la certezza di mantenere la categoria, oltre che di non disputare i playoff. Nell'immediato, sia Gallo che Taibi avevano affermato di voler ripartire dallo zoccolo duro. Con il campionato ormai alle porte, essendo a due giorni dall'esordio interno contro il Monza, è doveroso sottolineare come alle parole siano seguiti i fatti.

La difesa titolare schierata in Coppa Italia a Salerno, è la stessa che ha subito pochissimi gol per gran parte del girone di ritorno. Rinforzata da Adjapong e Regini, col capitano Loiacono che resta alternativa di lusso. Sono rimasti Crisetig, Bianchi, Bellomo ed uno Situm un po' sottovalutato durante il precampionato. Soprattutto Rivas, con una manovra di mercato esemplare condotta dal direttore sportivo. Ovviamente Denis. Per il momento, anche Montalto e Menez.

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C'era da sopperire al grave infortunio di Edera ed ai dissapori pregressi tra Crimi ed il nuovo tecnico. I curriculum dei "sostituti" Ricci e Hetemaj parlano da soli. Di contro, dispiace non aver trattenuto Folorunsho e ha colto di sorpresa l'addio di Nicolas. Vorremmo capire meglio in quale porzione di campo possa esprimersi meglio Laribi, il cui piede a prescindere non si discute. In avanti c'è una certezza in più, rispetto alla passata stagione, con Galabinov. E siamo molto curiosi di vedere all'opera due ragazzi molto promettenti: il portiere Turati e lo sfortunato attaccante Tumminello, se confermano o riprendono quel che hanno già mostrato in altri contesti, sono destinati a trascorrere stabilmente in Serie A il resto della loro carriera.

E veniamo al mister. Se il campionato fosse iniziato il giorno dopo l'annuncio del ritorno, in altre vesti, di Alfredo Aglietti alla Reggina, l'entusiasmo sarebbe stato contagioso. Ci si appresta ad affrontare una Serie B mai così equilibrata. Gli amaranto appaiono migliorati. Ma sarebbe sciocco e presuntuoso far finta che non si siano rinforzate, anche meglio, le quattro lombarde così come Benevento, Crotone, Lecce, Pisa e Ternana. Qualche incognita in più sul Parma, causa troppi stranieri ignari della categoria. Mai come quest'anno, ogni pronostico su chi lascerà la Serie B verso l'alto o verso il basso, è passibile di smentita o di figuraccia.

Ecco perché, visto l'equilibrio degli organici, in ogni piazza sarà l'allenatore a fare la differenza. E se la Reggina prende Aglietti, reduce da tre playoff consecutivi di cui uno vinto, l'obiettivo è chiaro.

L'ex tecnico del Chievo dovrà trasferire tutto il proprio bagaglio umano, unitamente all'esperienza, per trarre il meglio dalla propria squadra. A livello tattico, il precampionato ci ha mostrato un vestito che potrebbe essere modificato in corso d'opera. È calcio d'agosto, ma ci sono cinque gol al passivo tra l'unico test serio (Benevento) e la Coppa Italia (Salernitana). Aglietti conosce l'importanza della continuità di risultati: come ha già evidenziato lui stesso, non attendiamoci una partenza a spron battuto.

I tifosi della Reggina hanno una grande fortuna. Dispongono di un massimo dirigente, un ds ed un allenatore che per vari motivi, abbastanza simili quelli di Taibi ed Aglietti visti i trascorsi da calciatori, vogliono a tutti i costi raggiungere la Serie A con la Reggina. Parlarne oggi, ed in vista del campionato di Serie B 2021/22, sarebbe un eccesso di ottimismo che non ci appartiene. Ma la sfera tecnica di via delle Industrie è solida, matura e brillante. Tutto il contrario rispetto a quella organizzativa, va rimarcato.

Obiettivo playoff, dunque. Ben sapendo che non ci si può permettere una prolungata partenza falsa come quella della passata stagione, per non restare impantanati. Oltre all'allenatore, un altro elemento può fare la differenza. Ma non dappertutto. Il pubblico di Reggio Calabria ha sempre caratterizzato le annate trionfali della Reggina. Tantissima gente non vede l'ora di riaccomodarsi su quei gradoni. Mai come stavolta, ci rimbombano le parole di Raffaello: "Stadio Granillo, apri il cancello di questa mia città..."