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Grotte di Sant’Angelo: riaperto al pubblico lo scrigno di meraviglie sotterranee del Comune di Cassano All’Ionio

Un vero e proprio giorno storico non solo per la comunità cassanese ma per tutta la Regione e il mondo intero: le Grotte di Sant’Angelo tornano finalmente accessibili e fruibili al grande pubblico, restituendo alla collettività un bene di inestimabile valore storico, archeologico e naturalistico.

Alla cerimonia di giovedì, moderata dal giornalista Mimmo Petroni, hanno preso parte il sindaco di Cassano All’Ionio, Giovanni Papasso, l’assessore con delega al centro storico, Sara Russo, il presidente del Centro Regionale di Speleologia “Enzo De Medici”, Felice La Rocca, la soprintendente ABAP di Cosenza, Paola Aurino, tante autorità istituzionali, civili, ecclesiali e militari ed esperti del settore tra cui il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Cassano Michele Ornelli, il Colonnello del Gruppo della Guardia di Finanza di Sibari Giuseppe Maniglio, il Comandante della Capitaneria di Porto di Corigliano Francesco Esposito e l’Architetto Anna Aiello, comandante della Polizia locale cassanese oltre a tanti cittadini e persone intervenute per celebrare l’evento e rivedere le Grotte profondamente rinnovate.

L’evento, infatti, segna un nuovo capitolo nella valorizzazione del patrimonio locale: le Grotte di Sant’Angelo rappresentano uno dei siti speleologici più affascinanti della Calabria e dell’Italia intera, con testimonianze che spaziano dalla preistoria all’epoca medievale.

“Queste grotte – ha sottolineato a tal proposito il professore La Rocca – si sviluppano per oltre 3.500 metri su più livelli altitudinali attraverso ampie e profonde fratture presenti nella roccia. Tra 7.000 e 3.500 anni fa gli ambienti sotterranei sono stati ripetutamente utilizzati dall’uomo, che ha lasciato numerose testimonianze del proprio passaggio. Se le aree d’ingresso palesano tracce di insediamenti per finalità residenziali, in profondità emerge l’uso sepolcrale e cultuale di numerose condotte e sale, alcune delle quali molto estese. Le grotte, ricche di formazioni stalatto-stalagmitiche, possiedono alcuni rami con abbondanti depositi di gesso microcristallino, sfruttato in età storica come materiale per l’edilizia”. Una importanza dal punto di vista storico, archeologico e paesaggistico sottolineato anche dalla Soprintendente Aurino che ha raccontato di essere venuta a Cassano insieme a tutto l’ufficio per “la valenza paesaggistica rilevante” e per “l’emozione personale di studiosa di Preistoria di formazione visto che tutti noi abbiamo lavorato su queste sequenze stratigrafiche e cronoculturali dal Neolitico medio fino all’età del bronzo che si trovano in Grotte di questo tipo sottolineando come si sia in un’epoca precedenti anche all’antica Sibari”.

Un lavoro lungo ed elaborato quello programmato dall’amministrazione Papasso per riportarle a nuova vita che è emerso dagli interventi sia del primo cittadino che dell’assessore Russo: sul sito, infatti, sono stati effettuati due interventi: uno di 950mila euro, finanziamento ministeriale, che ha riguardato la messa in sicurezza idrogeologica di tutta l’area parcheggio, di accesso al sito delle Grotte di Sant’Angelo, e del polifunzionale attraverso un sistema di palificazione che ha bloccato lo scivolamento del terreno dovuto alla paleofrana presente sotto il sito che ospita l’area di accesso, il polifunzionale e i parcheggi, e un altro che ha riguardato specificamente il complesso roccioso e le Grotte vere e proprie (compresa la costruzione di un museo che ospiterà gli antichi reperti ritrovati nel sito). Questo ulteriore progetto, del valore di 1 milione e 900 mila euro, finanziamento regionale di cui il Comune di Cassano è stato capofila, ha coinvolto anche altri enti locali vicini e altri siti tra cui quello naturalistico della Foce del Fiume Crati. Una spesa ulteriore, infine, ha riguardato anche la risistemazione degli impianti vandalizzati da ladruncoli e incivili.

Nel suo intervento, il sindaco Giovanni Papasso ha sottolineato l’importanza di questa riapertura per la comunità: “Le Grotte di Sant’Angelo sono un simbolo della nostra identità e della nostra storia. Restituirle alla collettività significa non solo tutelare un patrimonio straordinario, ma anche creare nuove opportunità di crescita culturale e turistica per il nostro territorio. Questo è un passo fondamentale per la valorizzazione del nostro paese e per il rilancio dell’economia locale.”

L’evento ha rappresentato anche l’occasione per ribadire l’impegno delle istituzioni nella tutela e promozione del patrimonio storico e ambientale. L’assessore Sara Russo, nel suo intervento, ha evidenziato il valore della collaborazione tra enti e cittadini: “Questa riapertura è il frutto di un lavoro sinergico tra amministrazione comunale, esperti e associazioni. Il nostro obiettivo è rendere le Grotte di Sant’Angelo un punto di riferimento per il turismo culturale e naturalistico, inserendole in un circuito che valorizzi il nostro centro storico e l’intero territorio. È un patrimonio che appartiene a tutti noi e che deve essere vissuto e rispettato”.

Il Sindaco ha sottolineato il grande impegno e ha voluto ringraziare personalmente tutti i dirigenti e gli uffici comunali che hanno lavorato alacremente per arrivare a questo risultato e le imprese che hanno operato sui cantieri. Ringraziamenti anche a Don Nunzio Laitano, che ha portato i saluti del Vescovo Mons. Francesco Savino sottolineando come “per rinascere abbiamo bisogno del bello”, ai giornalisti e agli operatori della comunicazione presenti.

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