“Nel nuovo piano di revisione del PNRR presentato dall’Italia e approvato dalla Commissione europea a fine novembre, l’ammodernamento delle grandi apparecchiature di diagnostica degli ospedali viene rinviato di due anni. La scadenza per l’investimento da 1,2 miliardi di euro per sostituire 3.133 apparecchi sanitari vetusti per Tac, ecografie e risonanze slitta dal 2024 a giugno 2026. Il rinvio era già contenuto nella bozza presentata dopo la Cabina di regia sull’esame preliminare della revisione complessiva del PNRR, come anticipato dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto questa estate”.
Lo afferma Graziano Di Natale, già segretario questore del consiglio regionale della Calabria, commentando l’atavico problema del sistema sanitario nazionale che continua giorno per giorno ad essere inefficiente. In relazione a quanto affermato in premessa, “quest’ulteriore rinvio di risorse -aggiunge- comporta diagnosi meno accurate, più esposizione alle radiazioni, più lentezza nell’esecuzione degli esami e nella digitalizzazione dei referti. Secondo i dati citati dal quotidiano economico, inoltre, sono almeno 37mila le apparecchiature sanitarie vetuste in Italia. Ad avere più di 10 anni sono il 92 per cento dei mammografi, il 96 per cento delle Tac di base, il 91 per cento dei sistemi radiografici fissi convenzionali, l’80,8 per cento delle unità mobili radiografiche convenzionali e il 30,5 per cento delle risonanze magnetiche chiuse. Questi sono dati – conclude- che devono far riflettere, è impensabile che il nostro paese, il nostro sistema sanitario, si possa permettere il lusso di rinviare degli investimenti per garantire efficienza e miglioramenti per quel che concerne la salute dei cittadini. Tutto ciò è inaccettabile”.