“È nella mia educazione e cultura che quando la collettività a cui appartieni è in difficoltà, non ci si possa tirare indietro”.
Così la neo vicesindaca di Rende, Marta Petrusewicz, stamane in municipio durante la riunione di giunta e maggioranza.
“Ho accettato questo incarico in una situazione difficile, ma è un lavoro di visione condivisa e quindi deve essere collettivo. Ho già avuto conferma della vicinanza da parte di giunta e consiglieri di maggioranza che, in tal senso, si impegneranno con me per portare a termine il lavoro sin qui svolto dal sindaco Manna. Siamo alla realizzazione di quanto già avviato e tracciato da questa amministrazione comunale”, ha proseguito Petrusewicz.
La vicesindaca, poi, esprime perplessità per: “il vero e proprio accanimento nei confronti di Manna: c’è un teorema dietro, ma c’è anche il pensare al meridione come un covo di malavitosi e corrotti, un pensare risalente addirittura alla legge Pica del post unità d’Italia. Ciò che avviene oggi per Rende, ha colpito e colpisce tantissime amministrazioni pubbliche nel Mezzogiorno impedendone il funzionamento amministrativo. Bisogna uscire da tali preconcetti, di cui è intriso anche il discorso della autonomia differenziata: vige ancora il clima del pregiudizio anti meridionale che giustifica dei provvedimenti che vanno contrari alla coesione nazionale e sociale. Ci si affida solo al giudizio dei procuratori, non più alla magistratura e ciò ad oggi è divenuta una regola. È un sistema malato che va scardinato”, ha concluso Petrusewicz.